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Dall’imballaggio ai trasporti, dai trasporti alla logistica e dalla logistica allo… zo-working

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Complessa e completa. Così Emiliano Caselli, CEO di Plast Pack Packaging al pari del fratello Daniele, definisce la propria azienda.

E in effetti, approfondendo la conoscenza con questa realtà toscana, si stenta a dargli torto, perché Plast Pack Packaging è prima di tutto un’azienda che ha trovato la sua ragione di essere nella multifunzionalità.

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Una realtà complessa e completa, appunto, che in soli 20 anni, da essere azienda mono-cliente, oggi conta più di 200 partner (l’80 per cento per la logistica), 25 dipendenti, più l’indotto: sono infatti 100-120 le unità lavorative che si attivano quando occorre subappaltare perché il lavoro è tanto, per esempio durante i picchi.

Un’azienda che non si accontenta di un fatturato che a fine 2018 si assesterà a circa 9milioni di Euro, ma che vuole crescere ancora: ecco perché recentemente è stato inaugurato lo zo-working ed ecco perché l’obiettivo per il futuro è mutuare questo nuovo modello di multi-business, esportandolo in altre città.

Le origini e l’evoluzione

Ma per conoscere nel dettaglio Plast Pack Packaging, per capire le ragioni che hanno spinto verso questa evoluzione, occorre fare un passo indietro e andare al 1998 quando Claudio, padre di Emiliano e Daniele, fonda la Plast Pack snc, un’azienda artigiana focalizzata sull’imballaggio, che fa lavorazione mono brand per Giotto-Fila e che conta 2 soci e 3 dipendenti.

Nel 2011 subentrano i figli, che ampliano il parco clienti, restando però nel core business: il confezionamento conto terzi. Emiliano, in particolare, fa confluire nell’azienda anche una software house di sua proprietà: “Da lì l’evoluzione verso la logistica è stata naturale – esordisce Caselli -. D’altro canto era un’attività che i nostri clienti ci chiedevano da tempo per ottimizzare il trasferimento delle materie prime.

Così ci siamo organizzati ed è nata la Plast Pack Logistica e Trasporti: in poco tempo siamo diventati un punto di riferimento anche nella logistica”.

L’e-commerce

La stessa cosa accade qualche tempo dopo per l’e-commerce: le competenze informatiche di Emiliano Caselli permettono, nel 2013, di aprire questa nuova attività e di far confluire le due “vecchie” società – dunque l’originaria Plast Pack e la più recente Plast Pack Logistica e Trasporti – in un’unica realtà, ossia l’attuale Plast Pack Packaging srl, il cui business oggi è così diversificato: confezionamento contoterzi (pari al 40 per cento del fatturato), logistica (un altro 40 per cento) e-commerce (il restante 20 per cento) e co-working (i cui frutti sono attesi per il prossimo anno).

“Il vantaggio della diversificazione è doppio – precisa il CEO -: da un lato copriamo a 360 gradi tutti i bisogni dei nostri partner, dall’altro, senza aumentare il numero di clienti, abbiamo incrementato il nostro business perché abbiamo ampliato la collaborazione con ciascuno di loro, portandoli da un’attività all’altra”.

Il concetto è chiaro e si esplica con un esempio concreto: “Nel 2017 abbiamo avuto l’esigenza di cambiare sede, per una mera questione di spazi. È stata l’attività di logistica ad aver dettato questa esigenza, soprattutto dopo quando, nel 2011, il Gruppo Ludovico Martelli ha fatto un atto di fede verso noi: già nostro cliente per il confezionamento, ci ha affidato la sua logistica a livello mondiale con un contratto quinquennale nonostante fossimo in competizione con altri player di primissimo livello.

Ci ha premiato il fatto di concentrare tutte le attività in un unico polo”. Li ha premiati, quindi, la multifunzionalità.

Nuove acquisizioni

La logistica, come si è detto, subentra in Plast Pack Packaging nel 2011, come conseguenza quasi diretta del confezionamento. “Da subito abbiamo voluto dare a questa attività un’impronta ben precisa – ha raccontato Caselli -: abbiamo puntato sulla personalizzazione. Ci abbiamo creduto, investito, tanto che la logistica ha preso sempre più piede e oggi rappresenta per noi l’attività più importante”.

E infatti, ogni giorno, vengono movimentati 700 pallet, più 500 colli per l’e-commerce, cifre che aumentano in corrispondenza dei picchi, quando Plast Pack Packaging è costretta a reclutare altra forza lavoro, ad esternalizzare pur mantenendo la direzione, il controllo qualità e la gestione degli ordini al proprio interno.

Grazie alla partecipazione al bando europeo focalizzato sulla dotazione di strumenti tecnologici, due anni fa nei magazzini ha fatto il suo ingresso il sistema di scannerizzazione tridimensionale del pallet, ossia uno strumento che permette di individuare, in caso di mancanze o di manomissione del prodotto, le responsabilità lungo il percorso compiuto dal bancale. “Stiamo lavorando anche con il bando europeo Industry 4.0 – ha precisato Caselli -. In quest’ambito promuoveremo la blockchain”.

Quanto all’e-commerce, le consegne avvengono dalle ore 12 del giorno successivo, fino a 2 giorni nelle Isole. “Ma – tiene a specificare il CEO – ho detto no alla consegna garantita, perché, obiettivamente, non si può garantire nulla. Non dimentichiamo che dietro l’e-commerce c’è il mondo dello spedizioniere”.

Emanuela Stifano

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di novembre 2018 de Il Giornale della Logistica. Acquista la copia in PDF


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