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Società Benefit e B Corp: buoni modelli “cercansi”

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Nell’attuale contesto in continua evoluzione, le aziende del settore logistica devono necessariamente evolvere. “La trasformazione dei processi aziendali in chiave sostenibile richiede di essere resilienti e pronti a migliorare la propria governance – ci spiega Daniele Testi, Presidente di SOS LOGistica -. Nel momento in cui queste aziende devono strutturare una governance, perché non partire prendendo a riferimento i modelli della Società Benefit? Modelli che, anche nella loro forma più potente della certificazione B Corp, le aiutano a strutturare la propria attività di business considerando il valore condiviso nell’ecosistema aziendale. Quello che sosteniamo come Associazione per la Logistica Sostenibile è proprio questo: se dobbiamo partire, se dobbiamo recuperare, usiamo un modello adatto alle sfide del futuro. Impariamo a vedere l’azienda al di fuori dei suoi confini e a capire dove e come essa crea e genera valore. Questo indipendentemente dal fatto poi di arrivare a una certificazione B Corp, che richiede un percorso complesso: non a caso su 77mila imprese del settore, ce n’è solo una sola BCorp, che è Maganetti Spedizioni, e solo tre Società Benefit: la stessa Maganetti, Gruppo Grendi e Number 1”.

Costanza Musso, AD Gruppo Grendi: “Il nostro impegno per ambiente, persone e territorio”

“Da giugno 2021, diventando Società Benefit, abbiamo inserito nel nostro statuto tre nuove finalità di sostenibilità, che corrispondono a precisi impegni sul fronte dell’ambiente, delle persone e dell’interdipendenza con i territori dove operiamo. Un impegno che si affianca alla ricerca del profitto e della crescita economica ma che passa contemporaneamente dalla riduzione dei consumi energetici nella gestione dei magazzini e nei trasporti e dall’azzeramento delle emissioni prodotte dalle nostre attività di trasporto oltre che dall’impegno nel diffondere un processo di cambiamento nell’organizzazione per sensibilizzare collaboratori e partner.

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Essere benefit vuol dire progettare il futuro del gruppo con un modello che rafforzi una cultura aziendale solida, famigliare e dedita al lavoro e alla sostenibilità. Come mi è capitato più volte di dire, abbiamo deciso di inserire nel nostro statuto la felicità dei nostri collaboratori e l’impegno a favorirne la crescita professionale e il benessere nella sfera lavorativa e privata”.

Matteo Lorenzo De Campo, AD Maganetti Spedizioni: “Un nuovo modo di fare impresa”

“Siamo trasportatori industriali e in quanto tali abbiamo una responsabilità territoriale, ambientale e sociale. Sul fronte ambientale, per esempio, portiamo avanti una ricerca tecnologica continua sui nuovi carburanti, monitorando le tecnologie del settore: abbiamo iniziato nel 2014 con i veicoli a metano, poi inseriti in flotta nel 2016 a metano liquido. Nel 2020, in collaborazione con una cooperativa, abbiamo aperto un impianto di produzione di biometano liquido a nostro uso, che serve un terzo della nostra flotta: questo carburante, secondo il CNR, addirittura migliora l’impatto zero rispetto al gasolio, rendendolo rigenerativo. Nel 2023 iniziamo la nostra esperienza con l’elettrico su un progetto specifico di risparmio energetico sfruttando la geografia dei luoghi.

Dal punto di vista sociale, accanto alla continua attenzione alle persone che lavorano con noi, abbiamo unito tutti i nostri fornitori di servizi di trasporto in un modello innovativo di rete d’impresa: questo permette di sviluppare sistemi di sostenibilità economica, sociale e ambientale lungo tutta la filiera senza alcun angolo morto, in un modello di reale sostenibilità logistica globale. Siamo orgogliosi di dire che il modello che stiamo sviluppando è a prova di qualsiasi ente e certificazione e che rappresenta indubbiamente lo sviluppo logistico necessario nel presente e nel futuro”.

Elena Rabaglio, Co-founder e Responsabile Sostenibilità Mediatyche: “Comunichiamo al meglio la sostenibilità”

“Quando si parla di greenwashing bisogna tener presente che si tratta di un fenomeno che proviene sempre da un atto di comunicazione, che può creare un danno reputazionale spesso peggiore rispetto all’essere percepiti come non sostenibili. E la reputazione è molto difficile da ricostruire. Come agenzia, con esperienza decennale sul fronte della comunicazione sostenibile e una delle poche in Italia ad aver ottenuto la certificazione B Corp, e come responsabile dell’Osservatorio Greenwashing di SOS LOGistica, posso dire con certezza che le aziende devono comunicare la propria sostenibilità in modo etico, secondo i principi di trasparenza, scientificità e semplicità.

In particolare, sono sette i principi da tenere a mente: chiarezza, ovvero non ci devono essere ambiguità e il linguaggio deve essere comprensibile e leggibile; accuratezza e specificità, ovvero bisogna far riferimento ad aspetti concreti e specifici evitando dichiarazioni vaghe; rilevanza; coerenza; attendibilità; comparabilità; e infine visibilità dell’informazione, che deve essere rintracciabile e riconoscibile”.

Elena Riva, Co-owner e Presidente Panino Giusto: “Criteri rigidi per i nostri fornitori”

“Non si può parlare di sostenibilità senza prendersi cura delle proprie persone. In Panino Giusto abbiamo implementato diversi progetti in tal senso, per esempio quello della Fabbrica dei Sogni, un percorso di formazione che accompagna i giovani più talentuosi in percorsi differenziati in base alle loro aspirazioni: ci sono ragazzi che sognano di far parte della task force che apre nuovi locali o chi sogna di diventare store manager.

Nel 2019 abbiamo scoperto il mondo delle B Corp e nel 2020 siamo diventati la prima B Corp italiana della ristorazione: un passo utile per misurare le nostre azioni con uno strumento indipendente, oltre che per fare squadra e confrontarsi con altre imprese.

Sul fronte della logistica, abbiamo creato un Codice del fornitore giusto, che prevede il rispetto di standard qualitativi legati al prodotto e precisi criteri di sostenibilità ambientale e sociale a cui tutti i nostri fornitori devono attenersi. A valle, operiamo con una grande attenzione nei confronti del cliente: per esempio, abbiamo creato una nostra piattaforma di delivery interna, che speriamo si diffonda il più possibile”.

Gabriella Grillo

Articolo uscito sul numero di Giugno 2023 de Il Giornale della Logistica


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