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Il crac di Hanjin Shipping: l’appello di Confetra e la proposta di Spediporto

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Senza soldi, cibo e benzina. Sono 85 le navi portacontainer della flotta di Hanjin Shipping, già ridefinita “flotta fantasma”, bloccate fuori dai porti per il timore che il colosso corano dello shipping, dopo la dichiarazione di bancarotta, non sia in grado di pagare le tasse portuali o che, una volta a terra, il carico dei mercantili possa essere sequestrato dai creditori.

Una situazione di “tilt” del commercio mondiale, con pesanti ripercussioni su tutto il mondo della logistica anche italiana.

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L’appello di Confetra

Proprio a fronte del blocco per inadempienza contrattuale di migliaia di container posizionati sulle banchine dei nostri porti, Il Presidente di Confetra, Nereo Marcucci si è rivolto ai Ministri Gentiloni, Delrio e Calenda chiedendo l’intervento delle istituzione presso la rappresentanza diplomatica coreana per avere un quadro aggiornato e attendibile sul reale stato finanziario ed operativo di Hanjin, valutando tutte le soluzioni possibili per attenuare i danni ed i disagi che la situazione sta creando.

L’incontro Spediporto – Hanjin Italy

In una nota stampa Spediporto allerta che nessuna delle oltre 2600 aziende del mondo spedizionieristico rappresentato da Fedespedi può dirsi non toccata dagli innumerevoli disagi e dai costi conseguenti al blocco delle procedure di imbarco, per l’export, e dalle innumerevoli difficoltà legate alla consegna, in import, dei contenitori.

Proprio per correre ai ripari e capire come gestire le conseguenze di questa crisi Spediporto ha organizzato giovedì 8 settembre un incontro tra la dirigenza Hanjin Italy e tutte le parti coinvolte operativamente e commercialmente nel caso: Terminalisti con SECH e VTE, Agenti Marittimi con Assagenti, spedizionieri con Fedespedi e Spediporto.

Oltre 1.000 i container bloccati nei porti nazionali

Sul tavolo temi quali la legittimità dei depositi cauzionali richiesti per il ritiro dei contenitori, la gestione delle spedizioni tanto in import quanto in export, le modalità di pagamento delle competenze armatoriali ed agenziali, la gestione dei trasporti in joint e la proposta, avanzata da Fedespedi e Spediporto, che gli Spedizionieri attraverso una apposita polizza, valevole a livello nazionale stipulata da Fedespedi, si facciano garanti nei confronti dei terminal e della compagnia, della pronta riconsegna dei vuoti una volta concluse le operazioni di importazione.

L’obiettivo è quello di favorire lo sblocco della situazione a livello Nazionale che coinvolge già più di mille contenitori.

Il Natale si preannuncia “caldo”

“La volontà – dichiara il Direttore Generale Spediporto, Giampaolo Botta – è quella di evitare migliaia di claims tra compagnia e spedizionieri, impresa non semplice visto che ad oggi sono migliaia in Italia i contenitori degli Spedizionieri Internazionali bloccati e che stanno accumulando forti ritardi nelle consegne.

Ci sono penali per ritardata consegna, merce deperibile su contenitori in viaggio o già sbarcati, costi per centinaia di migliaia di euro che maturano ogni giorno.

Inoltre vi sono migliaia di contenitori fermi in mare di cui non si ha informazioni su quelli che potranno essere i tempi della consegna. In un momento dell’anno dove cominciano a viaggiare le merci per il prossimo Natale.”


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