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Fedespedi: tutti i numeri delle aziende di spedizione italiane

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1.750 aziende di spedizione attive in Italia, di cui oltre 1.500 associate a Fedespedi (Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali), per un totale di 30.000 addetti diretti, capaci di generare nel 2014 un fatturato complessivo di 14 miliardi di euro (il 20% del fatturato italiano dell’intero settore dei trasporti e della logistica). E ancora, 14,9 miliardi di euro di diritti doganali (IVA e dazi) versati lo scorso anno nelle casse dello Stato per conto dei propri clienti. Sono questi, in sintesi, i numeri principali del comparto degli spedizionieri operante in Italia contenuti all’interno di “Fast Forwarding Italy”, lo studio elaborato dal C-log – Centro di Ricerca sulla Logistica dell’Università Cattaneo – LIUC per conto di Fedespedi – Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali – e recentemente presentato in occasione dell’Assemblea Generale Fedespedi.

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Spedizionieri: le PMI al centro

La ricerca evidenzia le caratteristiche, il ruolo e il contributo delle imprese di spedizioni per l’economia italiana in particolare nelle complesse fasi di import/export delle merci con provenienze e destinazioni in tutto il mondo. Dallo studio emerge una struttura incentrata sulle piccole medie imprese (l’86% delle aziende ha un fatturato che non supera i 10 milioni di euro) con forti specializzazioni merceologiche o geografiche ed un buon numero di player strutturati che nel tempo si sono trasformati da case a imprese di spedizione (il 75% del mercato è realizzato da meno del 15% delle aziende). La ricerca mostra una maggiore concentrazione delle imprese nel Nord Italia (dove è presente il 75% delle aziende di spedizione individuate), in particolare nell´area di Milano, nelle province caratterizzate da importanti cluster portuali (Genova, Livorno e Venezia) ed in quelle che rivestono un ruolo trainante nel sistema manifatturiero italiano (Bologna, Brescia, Firenze e Vicenza).

L’export come punto di forza

L’export costituirebbe una quota di fatturato superiore rispetto all’import per le aziende individuate ed il trasporto marittimo la modalità di trasporto più utilizzata. In presenza di specializzazioni geografiche e merceologiche, la principale area di attività sarebbe l’Asia, seguita da Medio Oriente, Nord America e Centro Sud America e la tipologia di merce più movimentata quella dei settori della meccanica (automazione e automotive), tessile, abbigliamento e calzature, impiantistica.


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