La Logistica non food di Coop Italia cura la distribuzione dei prodotti extra alimentari sull’intero territorio nazionale a favore dell’intero sistema Coop.
A Prato e Faenza i depositi di riferimento. Il driver è ottimizzare, garantire la qualità a costi performanti, possedere il dato in tempo reale e governarlo. Ecco come hanno fatto grazie al supporto di TESISQUARE.
Storie di stra-ordinaria ottimizzazione per il non food
Dai nuovi uffici di Coop Italia a Prato si ammira uno scorcio del magnifico paesaggio toscano: nei giorni più limpidi, ci dicono, è visibile lo sky line di Firenze con la cupola del Brunelleschi.
Circondati da cotanta bellezza le donne e gli uomini che governano i flussi distributivi non Food di Coop Italia, tramite i due depositi di Faenza e, appunto, Prato, sono concentrati sui loro computer, ma negli ultimi anni tutto è cambiato: “se sino al 2016 il 70% del tempo/lavoro era dedicato alla pianificazione dei viaggi e alle valutazioni di costo – dice Giancarlo Bartolini, responsabile Trasporti – oggi è il nuovo software TESI TMS a farsi carico almeno del 60% di questa attività: le persone si limitano a controllare e validare quanto viene proposto dal computer dedicando gran parte della loro giornata ad attività a maggior valore aggiunto, quali per esempio la simulazione di nuove soluzioni e opportunità”.
In altri termini: stabilisci le regole del gioco, modificale in corso d’opera per meglio adeguarle a contesti e situazioni, “ma poi lascia lavorare “la macchina”: il software è un alleato prezioso sia al momento di creare delle simulazioni, sia nella quotidiana gestione di carichi e pallet da assegnare”.
In tal caso fondamentale risulta la velocità di risposta del sistema, particolarmente apprezzata dal nostro interlocutore: “venti secondi di attesa sono insopportabili – taglia corto Bartolini – perché, moltiplicati per centinaia di operazioni, si traducono in un’inefficienza intollerabile. Oggi le risposte che otteniamo sono praticamente in tempo reale”.
Ci avviciniamo ad una postazione di lavoro: Bartolini spiega come l’operatore stia simulando una diversa organizzazione e composizione dei viaggi verso uno degli 11 transit point regionali: “occorre trovare un equilibrio, dettato dalla professionalità e dal buon senso, tra i vincoli algoritmici che è possibile imporre al sistema e la dinamicità della realtà quotidiana, fatta di mille imprevisti, come sa chiunque lavori sulla strada. Il segreto? Semplificare al massimo, puntare sulla competenza e l’esperienza delle persone, meglio ancora se giovani, nativi digitali, da sempre abituati a districarsi tra device e soluzioni informatiche”.
Una funzione obiettivo combinata grazie a TESI TMS
Il “cliente” della Logistica Non Food Coop Italia è ovviamente il punto vendita della catena che, come noto, si articola su sette grandi realtà Cooperative : “gestiamo la consegna in tutte le insegne Coop – spiega il nostro interlocutore –come un unicum tenendo nel massimo conto le sue esigenze e necessità”, esigenze e necessità da coniugare con il fattore principale condizionante le analisi: il costo. “Nel trasporto fissare come prioritario il costo più basso – spiega Bartolini – è ingannevole. Un cattivo servizio si traduce infatti in costi occulti, ritardi, errori ed inefficienze”.
Da qui la necessità di concretizzare “una funzione obiettivo combinata” che consideri tutte le possibili variabili legate al fornitore pervenendo infine ad una quadratura del cerchio “impossibile da ottenere in tempi rapidi senza l’ausilio di un TMS (Transportation Management System) di ultima generazione, quale ha dimostrato di essere TESI TMS”.
Non a caso, nei mesi immediatamente successivi all’adozione del sistema, sono state scardinate alcune situazioni storiche per organizzare una rete distributiva diversa nei modi e nei tempi, introducendo talora nuovi trasportatori: “poter contare su una base di potenziali fornitori più ampia e sistematizzata – spiega il manager Coop – ci ha garantito una migliore flessibilità e più opportunità”.
Fare scelte in assenza di un valido supporto informatico diventa complicato: “A mano non ce la fai – dice Domenico Baldo, account manager di TESISQUARE – così come arduo sarebbe gestire manualmente la valutazione di un potenziale nuovo fornitore. Oggi, per Coop, è tutto più facile ed immediato”.
Il linguaggio dei numeri
Nel frattempo ci raggiunge Pierluigi Mastrantoni, responsabile Logistica della medesima Coop Italia, in azienda dal 1979: “nel momento in cui consegnavamo il 75% dei prodotti Non Food presenti negli Ipermercati – esordisce, da buon logistico, con il linguaggio dei numeri – è diventata essenziale una corretta pianificazione delle attività a magazzino e dei trasporti, due attività strettamente correlate”.
Oggi sono 500mila i pallet non Food consegnati ogni anno da Prato o Faenza, un centinaio i mezzi in partenza al giorno complessivamente dai due siti, più di 250 i punti vendita raggiunti quotidianamente: una macchina organizzativa complessa e sofisticata “con il rischio elevato di disottimizzazioni tali da incidere pesantemente sul conto economico”. Ma come è stata gestita l’introduzione di una soluzione informatica così impattante sulle abitudini di lavoro delle persone?
Maurizio Peruzzi
L’articolo completo è apparso sul numero di giugno 2017 de Il Giornale della Logistica. Per leggerlo, richiedi la copia in pdf
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