Il fischio dell’arbitro, un tuffo, i nuotatori che spariscono sotto la superficie dell’acqua per emergere quasi a metà vasca, bracciate veloci e virata in una sequenza che si ripete uguale a sé stessa fino al termine della gara, dove la vittoria si gioca sul filo dei decimi di secondo.
Uno “spettacolo” ipnotico che dura pochi minuti e, visto dagli spalti, fa sembrare quasi semplice l’enorme impegno richiesto agli atleti per prepararlo, fatto di allenamenti costanti che durano giorni, mesi e anni.
Lo sanno bene in Arena, società multinazionale che, da oltre quarant’anni, è impegnata nella messa a punto di prodotti ad alta innovazione che aiutino gli atleti impegnati negli sport acquatici a migliorare le proprie performance in vasca.
Riorganizzare per crescere
Con l’obiettivo di accelerare il processo di crescita, nel 2017 la società ha avviato una profonda riorganizzazione dei processi che ha portato alla centralizzazione delle funzioni di prodotto e di supporto che in precedenza erano sotto il controllo delle singole business unit locali.
Attualmente Arena, il cui quartier generale è a Tolentino (MC) è presente in 116 Paesi nel mondo, con un presidio diretto del mercato italiano, francese, tedesco e nordamericano e indiretto negli altri Paesi, attraverso una rete di 40 distributori.
Questa mossa ha aperto un nuovo capitolo aziendale e ha avviato un processo di standardizzazione dei processi, che è ancora in corso, e che ha fortemente interessato la logistica con grandi ripercussioni sull’assetto del magazzino di Tolentino, protagonista del nostro articolo.
Tolentino caput mundi
Con il nuovo modello organizzativo, infatti, tutte le attività legate ai rifornimenti sui mercati nazionale e internazionale sono state centralizzate presso il polo logistico marchigiano.
I prodotti gestiti da Arena (un totale di 55.000 referenze) comprendono costumi da gara, da mare, da piscina, teli, accappatoi, sandali, occhialini, cuffie, tavolette, zaini, prodotti specifici per il triathlon, con un rinnovo periodico del catalogo che prevede l’inserimento di 11.000 nuove referenze all’anno.
A Tolentino arrivano le merci spedite dai fornitori al porto di Ancona e da qui partono le consegne dirette ai mercati italiano e tedesco e i rifornimenti alle piattaforme logistiche terziarizzate attive in Francia e negli Stati Uniti che, a seconda degli articoli, ricevono anche consegne dirette dai fornitori.
Allo stesso tempo, dal polo marchigiano passano, prevalentemente in modalità di cross-docking, i materiali destinati ai mercati internazionali indiretti, resi disponibili ai partner commerciali in modalità ex-works.
Logistica da grandi numeri
La necessità di gestire i picchi altissimi legati all’arrivo dei container di merce dai fornitori, l’impennata dei traffici sui mercati indiretti, il raddoppio netto delle movimentazioni intercompany a seguito dell’avvio di una strategia di inventory pooling tra le piattaforme e l’assorbimento delle attività di servizio diretto del mercato tedesco sono i principali fattori che hanno reso evidenti i limiti della precedente gestione del magazzino, pensata a suo tempo per soddisfare le esigenze del mercato nazionale, ma rivelatasi inadeguata a gestire il nuovo scenario caratterizzato non solo da livelli crescenti di materiale a stock, ma soprattutto da una maggior complessità operativa richiesta.
“Il problema del magazzino” ammette Farinelli “è quindi esploso in tutta la sua evidenza”.
Per alleggerire lo stress dei picchi inbound è stato attivato un magazzino secondario che agisce da polmone e camera di decompressione in caso di overstock del magazzino principale e, nel contempo, è stata consolidata la partnership con l’operatore logistico (Geodis, N.d.R.) che gestisce presso il porto di Ancona le attività di ricezione e primo stoccaggio della merce containerizzata in arrivo via nave, richiamata presso il polo di Tolentino secondo piani di consegne definiti.
Ma non era sufficiente. “È stato necessario intervenire sull’assetto del magazzino, sia a livello strutturale, sia a livello di processo” spiega Farinelli.
Il magazzino cambia pelle
Una “rivoluzione” che è stata compiuta con il supporto e la collaborazione di STILL, fornitore delle scaffalature e dei mezzi di movimentazione interna impiegati oggi a Tolentino e consulente lungo tutta la fase di analisi dei flussi e di riprogettazione della nuova impostazione.
“Abbiamo iniziato a ragionare sul progetto nel 2017 e siamo entrati nella fase operativa l’anno successivo, una volta ottenuto il via libera dal Board.
La scelta di collaborare con STILL, valutata tramite un tender che ha coinvolto altri sette interlocutori, è dipesa evidentemente dalla bontà del progetto presentato ma anche dal feeling che si è subito instaurato tra le persone coinvolte: STILL ha capito le esigenze di Arena e ci ha accompagnato e sostenuto in un processo di change management non banale che è appena iniziato e prevede uno sviluppo in più fasi” conferma Farinelli.
Magazzino rinnovato grazie a STILL
In questa prima fase di rinnovamento delle dotazioni di magazzino, STILL ha fornito un nuovo parco carrelli composto da 5 commissionatori verticali EK-X, 2 stoccatori elettrici a timone EXV-SF 14 e 2 transpallet elettrici a timone EXU-SF 20, progettato la sala di ricarica batterie, equipaggiato l’impianto filoguida con generatore di frequenza e infine montato le scaffalature antisismiche con capacità di 3.000 posti pallet su 4 livelli di stoccaggio e di 33.000 posti picking su 10 livelli di stoccaggio.
Ma non solo, come spiega Maurizio Bernardi, Area Manager per le Advanced Applications di STILL in Italia: “La collaborazione con Arena ci ha permesso di esprimere al meglio la nostra vocazione di consulenti per l’intralogistica: un processo finalizzato ad offrire la soluzione più efficiente, che preveda i minori costi di movimentazione e gestione, e la più adatta ai piani di sviluppo dell’azienda, a partire dall’analisi puntuale dei dati di pianificazione e delle esigenze operative.
Nel caso di Arena abbiamo proposto un progetto di riorganizzazione modulare che è in grado di accompagnare l’azienda lungo un cambio sostanziale dei processi logistici, per aumentarne la produttività e la capacità di risposta al mercato di riferimento, che si presenta molto sfidante e in continua evoluzione”.
- Ragione sociale: Arena Italia
Indirizzo: Contrada Cisterna, 84 / 85 – 62029 Tolentino (MC)
Telefono: 0733 956200
Internet: www.arenawaterinstinct.com
Proprietà: Capvis
Anno di fondazione: 1973
Società collegate: Arena France, Arena Deutschland, Arena North America
Categoria merceologica: prodotti swimwear e accessori, prodotti per il triathlon
Presenza sul mercato: Arena è presente in 116 Paesi nel mondo, con un presidio diretto del mercato italiano, francese, tedesco e nordamericano e indiretto negli altri Paesi, attraverso una rete 40 distributori
Numero dipendenti: 300
Fatturato: 120 M€ (2018)
- Indirizzo: Contrada Cisterna, 84 / 85 – 62029 Tolentino (MC)
Dimensioni: 10.000 mq.
Organizzazione degli spazi: Area Campionario (200 mq), area ingresso / Spedizione (1.000 mq), zona A e C picking su pallet (1.800 mq), zona B e D picking massivo (4.200 mq), Area Stoccaggio a terra (1.500 mq)
Area stoccaggio intensivo: Scaffalatura antisismica con capacità di stoccaggio di 3.000 posti pallet su 4 livelli di stoccaggio (area B), e con capacità di stoccaggio di 33.000 posti picking su 10 livelli di stoccaggio (area D)
Carrelli elevatori: 5 commissionatori verticali, 2 stoccatori elettrici a timone, 2 transpallet elettrici a timone
Referenze gestite: 55.000
Volumi output 2018: 9.100.000 pezzi spediti
Volumi legati al picking: 5.800.000 per un totale di 1.130.00 linee d’ordine evase, di cui 2.600.000 pezzi per l’Italia (630.000 linee d’ordine); 1.500.000 per la Germania (325.000 righe d’ordine); 680.000 pezzi per i mercati indiretti (86.000 linee d’ordine); 57.000 per il canale eCommerce (6.400 linee d’ordine)
Volumi in cross docking per i mercati indiretti: 3.300.000 per 43.000 linee d’ordine.
Miglioramento performance 2018 su 2017: 15% sui mercati diretti
- Progettista: STILL
Mezzi di material handling: STILL
Scaffalature: STILL
Alice Borsani
Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di maggio 2019 de Il Giornale della Logistica
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