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Torello Group: la crescita non si ferma. Un orizzonte sempre più ampio

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Quando si parla del Gruppo Torello – realtà specializzata in servizi integrati di trasporto e logistica – passato, presente e futuro si intrecciano nel raccontare il percorso di un’azienda che, nata nel 1975, si è sviluppata nel tempo ampliando la propria gamma di servizi e la propria presenza geografica, conseguendo negli ultimi 7 anni una crescita costante del 20% anno su anno. Come è possibile mantenere questo ritmo, pur in una situazione macroeconomica tanto complessa? Investendo per rafforzare le proprie radici e mantenendo lo sguardo puntato in avanti, così come ci racconta Umberto Torello, Chief Operations Officer del Gruppo: “nei quasi cinquant’anni di attività che hanno visto l’azienda cambiare ed evolvere, una costante è rimasta l’attenzione al mercato e il dialogo costante con i nostri clienti, così da muoverci nella direzione utile a rispondere alle specifiche esigenze che si presentavano e cogliere opportunità. Seguendo questo approccio, negli ultimi 12 mesi abbiamo concentrato i nostri investimenti nello sviluppo del network sul territorio italiano per potenziare i servizi last mile dopo aver consolidato negli anni scorsi il lungo raggio. Abbiamo lavorato per coprire al meglio le nuove esigenze di distribuzione che vive un radicale cambio nella domanda. Da un lato, infatti, i produttori hanno rivisto completamente le logiche di stoccaggio e distribuzione in ottica multicanale, dall’altro i consumatori sono sempre più esigenti in termini di velocità di consegna e profondità e ampiezza di gamma”.

Crescere ascoltando le istanze del mercato

“La nostra mission”, sottolinea Umberto Torello, “è agire da partner integrandoci ai nostri clienti, così che si possano concentrare al meglio sul proprio core business. Per farlo dobbiamo prepararci al meglio, così da essere pronti ad intercettare le necessità che si presentano”. E proprio in quest’ottica, nell’ultimo anno Torello ha incrementato di oltre 90mila mq la superficie complessiva delle piattaforme logistiche che compongono il network in Italia. “Ci siamo concentrati su location strategiche ampliando la copertura in aree dove eravamo già presenti e avviando l’attività in nuove zone, così che il nostro servizio possa essere sempre più prestazionale e sostenibile, dal punto di vista sia economico sia ambientale. Non ci siamo, però, limitati ad aumentare le superfici – sono più che raddoppiati gli spazi dedicati alla logistica integrata nell’ultimo anno – ma abbiamo sviluppato sempre più le attività a valore aggiunto: co-packing, imballaggio, selezione delle merci, movimentazione, etichettamento, distribuzione. Spazio sì, dunque, ma funzionale alla domanda di mercato”.

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Un network in costante evoluzione

Com’è cambiata, dunque, la geografia del network Torello? “Abbiamo consolidato e sviluppato ulteriormente Piacenza – che per noi è come una seconda casa – con l’attivazione di due nuovi magazzini”, spiega Umberto Torello. “La prima è una piattaforma multitemperatura di 10mila mq complessivi, concepita specificatamente per servizi last mile con una parte dedicata ad attività di cross docking. Il secondo è un magazzino da 22mila mq vocato allo stoccaggio, con attività a valore aggiunto anche per l’e-commerce”.

Restando in Emilia Romagna, ma spostandoci verso Bologna, a Castel San Pietro, Torello è attivo in un nuovo magazzino da 11mila mq per lo stoccaggio intensivo, all’interno di un polo distributivo caratterizzato da alti standard qualitativi.

A Verona, Torello ha consolidato i due magazzini sui quali era attivo in un’unica piattaforma logistica da 40mila mq all’interno del Verona Logistics Park per ottimizzare sia i flussi internazionali sia quelli di ultimo miglio nell’area grazie a una capacità di oltre 53mila posti pallet in multitemperatura.

Per presidiare al meglio anche la tratta adriatica, Torello ha attivato anche una nuova piattaforma a Jesi, all’interno di Interporto Marche con un’area di 1.000 mq a temperatura controllata.

“I progetti concretizzati ci hanno permesso di portare nuovi servizi in aree prima meno presidiate e consolidarci in mercati più “storici”. Per noi, infatti”, tiene a precisare Umberto Torello, “è importante non sentirsi mai arrivati, ma continuare a sviluppare innovazione anche dove abbiamo ottenuto un ottimo livello di fidelizzazione. Ne è un esempio la partnership con Decathlon, per la quale abbiamo ampliato ulteriormente la piattaforma distributiva a Roccabruna, nel cuneese.

Lo sviluppo e l’ottimizzazione del network sono un lavoro continuo. Durante la pandemia, la rete costruita nel tempo ci ha permesso di rafforzare il legame con i nostri clienti che si sono sentiti supportati nell’affrontare le sfide che l’emergenza aveva creato. Nel new normal la chiave è la riorganizzazione, ma è essenziale rimanere aperti per reagire al cambiamento, mantenendo le promesse di qualità che abbiamo fatto”.

Professionalità e passione per il food

Promesse mantenute e aspettative decisamente superate anche per DIF – Distribuzione Italia Food che, nata nel 2013 su impulso di Gruppo Torello, ha l’obiettivo di creare un network in grado di mettere in rete le risorse e le competenze di aziende specializzate in servizi di autotrasporto per prodotti alimentari freschi (0-4°C). Basata su logica collaborativa, la rete di DIF coniuga le conoscenze specifiche delle singole aziende radicate sul territorio a una cabina di regia che – attraverso strumenti IT evoluti e dedicati – permette di effettuare in modo efficace e sostenibile la distribuzione di prodotti Food & Beverage in tutta Italia, dal collo al bancale. Il network dispone di tre hub: a Piacenza, Bologna e Caserta (attivato nel 2022). La merce arriva agli hub dai punti di raccolta territoriali per ripartire in flussi ottimizzati per la distribuzione in tutta Italia, coprendo grandi distanze in tempi brevissimi e nel massimo rispetto delle merci trasportate.

Il network opera seguendo tre regole auree: solo trasporto omogeneo, ossia i prodotti alimentari viaggiano solo con altri prodotti del comparto food&beverage; tutta la merce viaggia a temperatura controllata; massima trasparenza nelle diverse fasi di gestione con condivisione dei dati raccolti attraverso soluzioni di geolocalizzazione, termoregistrazione ed EDI.

“Operare in logica collaborativa, così come facciamo in DIF, abilita nuove opportunità di ottimizzazione lungo l’intera filiera agroalimentare”, spiega Umberto Torello. “e per farlo al meglio è indispensabile seguire le medesime regole. Per questo siamo partner di OITAF – Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci – perché siamo coscienti delle responsabilità del nostro ruolo e vogliamo essere attivamente garanti della qualità dei prodotti che contribuiamo a distribuire. Abbiamo riscontrato negli ultimi anni una nuova consapevolezza nei consumi alimentari e siamo convinti che anche la logistica e il trasporto debbano fare la propria parte. L’approccio di sistema adottato ci sta premiando: oggi DIF può contare su 40 affiliati in tutta Italia e nel 2022 ha movimentato oltre 250mila pallet, pari a 13 milioni di colli, gestendo 304mila spedizioni e generando un fatturato di 11 milioni di euro. Una crescita”, tiene a sottolineare Torello, “frutto di investimenti, ma soprattutto di un cambio di mentalità che ha acceso l’attenzione sulla sostenibilità non solo di quanto si produce, ma anche di come lo si distribuisce e trasporta. La logistica può davvero fare la differenza in termini di qualità e sostenibilità”.

Sostenibilità: le tante strade da percorrere

E proprio la sostenibilità rappresenta uno dei principali driver di sviluppo per Torello, declinato sia dal punto di vista ambientale sia sociale. “Tutte le nuove piattaforme attivate sono immobili di ultima generazione con certificazioni che ne attestano l’attenzione all’impatto ambientale. Dal punto di vista della flotta – sia veicoli industriali sia commerciali – stiamo testando differenti tipologie di alimentazione: dall’elettrico per l’ultimo miglio, all’LNG e a nuovi mezzi Euro6 per le lunghe percorrenze. Il mercato”, precisa Umberto Torello, “è in forte evoluzione e stiamo valutando diverse possibilità: non vogliamo sia solo green washing, ma vogliamo concretizzare nuove opportunità a vantaggio di tutti. Con questa volontà, per esempio, abbiamo attivato una partnership con Q8 e Mercedes-Benz per testare una nuova tipologia di carburante a emissioni ridotte.

Non stiamo sperimentando solo su gomma, ma guardiamo con interesse all’intermodalità. Per le tratte più lunghe è una soluzione che ci consente di combinare sostenibilità economica e ambientale, con vantaggi da condividere tra tutte le parti coinvolte. Siamo ancora in una fase preliminare di valutazione delle possibili tratte e dei clienti con cui collaborare. Siamo consci dei limiti infrastrutturali che ancora perdurano, ma anche persuasi che vi siano interessanti opportunità da sviluppare ed è fondamentale farlo con partner strategici”.

Francesca Saporiti

Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di luglio-agosto 2023 de Il Giornale della Logistica


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