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Conftrasporto-Confcommercio: logistica e trasporti nella morsa di tasse e burocrazia

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La logistica ha un enorme potenziale e le risorse per crescere, ma la burocrazia e l’alta tassazione presente e futura frenano lo sviluppo e la competitività del settore. È l’evidenza principale emersa nel convegno di ConftrasportoConfcommercio “Le sfide per la crescita: il futuro dei trasporti e della logistica tra la svolta sostenibile e nuove tasse all’orizzonte”.

Sangalli: “Tre sfide da vincere” 

Il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli ha ricordato le sfide che attendono il settore: “La prima – ha detto – è quella di valorizzare lo stretto collegamento tra trasporti e logistica con il terziario di mercato, dal commercio al turismo. Occorre poi allargare e allungare l’orizzonte comune tra terziario e mezzi di trasporto, nell’ambito delle strategie delle grandi rotte, nella ridefinizione degli spazi geopolitici e i tracciati economici – ha aggiunto -. A ciò si lega la necessità di affrontare seriamente il tema dell’economia del Mare. Serve una scelta di campo, a favore dell’intermodalità“. La terza sfida è “quella che interessa le città e la democrazia sostanziale dei cittadini, la sfida della mobilità sostenibile, degli spazi e dei tempi di vita”.

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I dati

L’80% delle merci in Italia viaggia su gomma, mentre attraverso il trasporto marittimo passano il 60% delle importazioni e il 50% delle esportazioni. Sui valori della merce trasportata dominano i valichi alpini, con una quota di oltre il 50% delle importazioni e del 60% delle esportazioni. Nel 2021 il trasporto merci ferroviario ha superato i livelli del 2019, con una movimentazione di 52 milioni di treni per chilometro e un traffico complessivo di 24 miliardi di tonnellate a chilometro, con i traffici nazionali a +17,6% sul 2019 e quelli in esportazione a +23,7%.

Risorse e burocrazia

Sono 285 i milioni gli euro stanziati per mitigare l’aumento dei costi nell’autotrasporto e “congelati” da un sistema burocratico che ne rende tortuoso l’accesso; 330 i milioni di euro non assegnati al settore marittimo, su un totale di 500 milioni stanziati nel bando complementare al Pnrr per adeguare le flotte agli obiettivi green: troppo stretti i vincoli per usufruirne, ed è per questo che lo shipping chiede un nuovo bando con criteri più aperti. Inoltre, la legge Bilancio non ha rifinanziato il Marebonus, che negli ultimi 20 anni ha contribuito allo sviluppo intermodale. Anche il trasporto ferroviario chiede la conferma del Ferrobonus.

La guerra in Ucraina ha visto aumentare fino al 200% i costi delle imprese terminalistiche per l’approvvigionamento energetico, senza possibilità di ristoro, e sugli operatori pesa il contributo obbligatorio per il funzionamento dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Per la transizione green, l’Ue chiede al settore della logistica energetica investimenti considerevoli, mentre i depositi fiscali costieri sono soggetti a iter burocratici ancora troppo complessi.

Il carico fiscale

L’autotrasporto, che dal 1991 al 2017 ha ridotto le emissioni del 30% (contro il -20% dell’intera economia), è assoggettato a una carbon tax 5 volte superiore a quella dei settori agricolo e industriale. Secondo le prime stime di Conftrasporto, l’estensione al trasporto stradale dell’ETS (meccanismo di contrattazione delle emissioni), con l’aumento dei prezzi dei carburanti, vedrà impennarsi i costi per le imprese.

 

 


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