È ufficiale: ASTRE Italia dal novembre scorso è entrata nel business del trasporto dei piccoli lotti. Il raggruppamento europeo (che in Italia rappresenta 21 PMI del trasporto e della logistica, conta un parco circolante complessivo di 2.000 veicoli e una forza lavoro di 2.400 persone), ha infatti dato vita a ASTRE Plus, uno strumento al servizio dei soci i cui scopi dichiarati sono l’abbattimento del costo di trasporto delle piccole spedizioni e l’aumento della qualità e dell’efficienza nella loro distribuzione.
I primi venti
Al momento hanno aderito a ASTRE Plus 13 aziende astriane e 7 aziende affiliate, ma il management si aspetta un’evoluzione in tempi brevi.
Prima però di entrare nel dettaglio del servizio, va precisato che dal punto di vista giuridico ASTRE Plus si configura come società cooperativa a responsabilità limitata senza scopo di lucro (S.c.r.l.), il che significa che l’obiettivo da raggiungere annualmente è il break even, il pareggio dei conti.
In altre parole, gli importi versati dagli affiliati sono destinati a far crescere il network e a coprirne i costi di gestione.
Il trasporto dei piccoli lotti
Detto questo, ci sono alcuni aspetti da chiarire. Il primo, e forse più importante, è la reale entità dei “piccoli lotti”. Come ha ben spiegato Giuseppe Curcio, Presidente di ASTRE Italia, si tratta di un servizio dedicato alle spedizioni di lotti che contano dai 4 bancali in su.
Dunque, se è vero che il meccanismo di funzionamento replica quello dei classici pallet network, è altrettanto vero che non è nulla di concorrenziale, perché la differenza sta nel numero di bancali movimentati.
Se, infatti, i circuiti tradizionali “esprimono le loro migliori performance nella gestione di 1-3 pallet, ASTRE Plus gioca la sua partita su spedizioni più cospicue”.
In pratica, ASTRE Plus si va a posizionare su un segmento di mercato che al momento ritiene scoperto.
ASTRE Italia: una differenza sostanziale
A tal proposito, Curcio ha voluto rimarcare una differenza a suo avviso sostanziale tra il nuovo strumento e quelli già esistenti.
“Non siamo in concorrenza con i network “storici” di trasporto espresso di merce pallettizzata. ASTRE Plus opera infatti con lotti a partire da quattro bancali, tradizionalmente non trattati dagli operatori esistenti, e siamo aperti a ogni tipo di partnership e collaborazione”, ha precisato.
Un altro aspetto che merita un approfondimento, riguarda i costi. In pratica, le tariffe unitarie del nuovo servizio non sono calcolate sul singolo bancale, ma sull’effettivo spazio occupato dalla merce sul veicolo e pertanto l’unità di misura adottata è il metro lineare.
Facendo due conti, il servizio sembrerebbe essere particolarmente conveniente nella fascia compresa tra i 2 e i 4 metri lineari occupati e tra i 3.500 ed i 7.000 Kg trasportati.
Il piano di sviluppo
Quanto al funzionamento in concreto, ASTRE Plus di fatto sposa il concetto di consegna diretta: l’obiettivo è garantire, a tutti i mezzi coinvolti, di non effettuare viaggi a vuoto.
Per far questo, naturalmente si è reso indispensabile un punto di smistamento, segnatamente l’Interporto di Bologna.
Naturalmente, più sono numerosi gli hub su cui lo spedizioniere può contare, più efficiente sarà il servizio.
E pertanto, ASTRE Plus si è dotata di un piano di sviluppo imperniato su un cronoprogramma alquanto serrato: il primo step – già avviato – è denominato ASTRE Plus 1.0 e consta appunto nell’apertura dell’hub all’Interporto di Bentivoglio.
89 le province coperte
Il servizio al momento copre 89 province italiane (su 107 complessive).
Il secondo step – ASTRE Plus 2.0 – sarà invece avviato nel primo trimestre del 2019 e interesserà l’aerea campana, dove verrà creato un altro punto nevralgico.
Sempre nell’arco del 2019, sarà la volta di Plus 3.0 – e, a seguire, di Plus 4.0. Il primo andrà a interessare la regione lombarda, mentre ASTRE Plus 4.0 prevede la connettività con le altre regioni astriane, segnatamente Regione Iberica, Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lituania.
Emanuela Stifano
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