La sostenibilità è sempre più la missione dichiarata della logistica, ma la sostenibilità ha tante facce ed è autentica solo quando coniuga l’aspetto ambientale a quello sociale. Ecco come la logistica può davvero fare la differenza
Una storia di attenzione e cura
Fondazione Banco Farmaceutico nasce come organizzazione no profit nel 2000 con una missione: rispondere al bisogno farmaceutico delle persone indigenti, attraverso la collaborazione con le realtà assistenziali che già operano contro la povertà sanitaria, testimoniando un cammino di educazione alla condivisione e gratuità. Oggi BF raccoglie farmaci da donare a oltre 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura dei bisognosi e svolge attività di ricerca sulla povertà sanitaria.
Negli anni la rete è cresciuta costantemente e oggi la raccolta è polarizzata su tre progetti principali: GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco, la Raccolta di Donazioni ed eccedenze aziendali e RFV – Recupero Farmaci Validi.
In più, da marzo 2020, Banco Farmaceutico è impegnato anche nel rispondere all’emergenza sanitaria. Alle tradizionali attività, si è affiancata infatti la realizzazione di progetti destinati a fornire medicinali e attrezzature a medici, infermieri, personale e operatori delle realtà assistenziali e delle strutture sanitarie coinvolte nell’emergenza.
La Giornata di Raccolta del Farmaco
Dal 2000, ogni anno, il secondo sabato di febbraio, migliaia di volontari di Banco Farmaceutico presenti nelle farmacie aderenti (4.864 nel 2021) invitano i clienti a donare uno o più farmaci per gli enti assistenziali del territorio. “Dal 2020 la GRF dura una settimana così da consentire un maggior afflusso di donazioni”, spiega Paolo Nessi, Responsabile della comunicazione di BF, “i volontari suggeriscono le tipologie di farmaci da donare in base alle specifiche esigenze del territorio le cui istanze vengono catalizzate dalle farmacie. A livello nazionale, il Banco assicura la regia dei flussi attraverso un software dedicato, ma è la singola farmacia ad agire poi da hub per la ridistribuzione delle risorse raccolte agli enti assistenziali del territorio abbinati ad essa”. In questo modo è assicurata la piena rispondenza a bisogni specifici e si opera in logica di prossimità.
Le donazioni e la raccolta di eccedenze aziendali
A quanto reso possibile dall’impegno dei volontari e dei privati si aggiungono le risorse raccolte grazie alla collaborazione con 48 aziende farmaceutiche. Una collaborazione che consente di assicurare agli enti assistenziali un approvvigionamento di farmaci più costante nel corso dell’anno e con una maggior varietà poiché comprende non solo prodotti di automedicazione, ma anche farmaci con obbligo di prescrizione, integratori e presidi.
Proprio per queste caratteristiche, però, si tratta di un servizio particolarmente complesso e il flusso originato dalle donazioni è destinato a grandi strutture assistenziali che rispondono ai seguenti criteri: si occupano di assistenza sanitaria in Italia o in Paesi in via di sviluppo; hanno personale medico che può dispensare farmaci con obbligo di prescrizione; dispongono di armadio/magazzino farmaceutico. Ad oggi ne beneficiano 138 strutture.
È questa l’attività in cui la logistica gioca maggiormente un ruolo fondamentale per assicurare la sicurezza e correttezza della catena distributiva.
Un impegno che percorre l’intera filiera
“Il progetto di raccolta delle donazioni ed eccedenze aziendali ha preso avvio nel 2013”, spiega Silvia Bini, Responsabile Donazioni Aziendali e Fundraising presso Fondazione Banco Farmaceutico Onlus, “e ci ha permesso di intercettare volumi crescenti di prodotti, comunque in corso di validità che possono far fronte ai fabbisogni degli enti, sia per quanto riguarda i farmaci di automedicazione sia di farmaci con obbligo di ricetta e presidi. Abbiamo iniziato con un ristretto numero di aziende aderenti, ma nel tempo la rete è cresciuta, grazie anche all’affidabilità dimostrata dal punto di vista logistico. Nel 2021 abbiamo raggiunto quota 1.189.786 prodotti raccolti per un valore complessivo di 7.025.183 euro.
Fondamentale per il successo del progetto”, prosegue Bini, “è stata l’identificazione dei partner logistici per la corretta gestione dei flussi. Abbiamo quindi instaurato una collaborazione proficua con due depositari autorizzati alla gestione del farmaco: Chiapparoli Logistica (dal 2014) e DHL Supply Chain.
I logistici scendono in campo
I partner logistici di Banco Farmaceutico si occupano sia dello stoccaggio delle eccedenze presso le proprie piattaforme logistiche in spazi dedicati sia della successiva distribuzione. “In alcuni casi” spiega Silvia Bini, “i provider si occupano anche dell’annullamento del bollino ottico, qualora l’azienda non l’abbia per preventivamente annullato. Un passaggio per noi fondamentale per poterlo poi distribuire. La piena tracciabilità dei flussi è assicurata dall’integrazione del nostro gestionale con i sistemi dei nostri partner. Dovendo coprire l’intero territorio nazionale e gestire volumi sempre più ingenti, desinati a un numero sempre maggiore di strutture, operiamo in un contesto di complessità crescente e siamo sempre alla ricerca di nuovi partner logistici”.
In più, l’orizzonte operativo del Banco Farmaceutico non si limita al solo panorama nazionale. “abbiamo anche dei progetti a livello internazionale con le forze armate, per i quali abbiamo sempre un sostegno a livello logistico dai nostri due partner che convogliano i materiali raccolti verso gli aeroporti militari segnalati. Il comando operativo interforze militare ci invia regolarmente i fabbisogni di alcuni teatri operativi e noi sollecitiamo le aziende a donare in maniera mirata. Nel 2019 siamo riusciti ad inviare 144.720 farmaci (1,7 mln €) in Afghanistan, Libano, Niger, Libia, Kosovo, Gibuti e Somalia.
Francesca Saporiti
Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di dicembre 2021 de Il Giornale della Logistica
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