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Baoli per il material handling di Socage: insieme per andare ancora più in alto

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Nella sede di Boretto, Reggio Emilia, c’è la fotografia di un veliero, l’Amerigo Vespucci, fermo al porto per manutenzione, con accanto la Piattaforma Aerea Socage 75TJJ con un inconfondibile sbraccio idraulico in tutta la sua altezza. Uno scatto che è il ritratto perfetto della tecnologia Socage, una delle aziende di riferimento nel campo della produzione e vendita di piattaforme aeree autocarrate e camion con cestello che, nel corso di 40 anni, è cresciuta così tanto da espandersi sul mercato di 4 continenti con filiali in Brasile, Spagna, Algeria e Tunisia, Francia e India. Espansione della produzione e della vendita significa aumento delle complessità di magazzino, con il manifestarsi di esigenze logistiche molto specifiche, soprattutto nel caso di prodotti particolari come i componenti dei bracci meccanici, elettronici e idraulici.

Un sistema logistico-produttivo articolato e specializzato

“Nelle nostre tre sedi emiliane si dipana la nostra filiera produttiva – spiega Francesco Ravazzoni, Responsabile del controllo qualità della produzione di Socage -. Ad esempio, a Carpi abbiamo l’ufficio tecnico commerciale e la parte amministrativa, oltre alla produzione di alcuni modelli della nostra gamma. Nella sede di Boretto, invece, ospitiamo la parte del ciclo produttivo legata al taglio laser, alla realizzazione dei componenti Piegati, alla carpenteria robotizzata e manuale e alla manifattura dei componenti di precisione, oltre alla parte di ricerca e test sui nuovi modelli. Nello storico stabilimento di Sorbara – avviato ben 45 anni fa – produciamo le macchine medio/alte della gamma standard, dai 32 ai 100 metri di altezza totale. Infine, in un quarto sito di Casalmaggiore è in fase di implementazione il ciclo produttivo legato alla lavorazione di taglio “laser tube” dei tubolari che compongono i telai e bracci della piattaforma. Questo per dire che ogni stabilimento ha delle differenze di produzione e delle diverse esigenze di stoccaggio e trattamento dei materiali, finiti o ancora da lavorare”.

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Come si costruisce la fiducia

Per rispondere alle esigenze di un sistema logistico-produttivo in costante trasformazione ed evoluzione, a Socage serviva un partner affidabile per una gestione flessibile del magazzino, oltre a una fornitura di carrelli che potesse soddisfare al massimo le esigenze degli operatori: affidabilità, comfort, semplicità di utilizzo e un buon livello di customizzazione, con la possibilità di equipaggiare le macchine con forche diverse in base alle differenti applicazioni, dovendo sollevare e spostare materiali non standard.

“In Socage abbiamo fatto un ottimo gioco di squadra. La prima ad entrare in campo è stata la squadra dell’Officina Ruini Marco – oggi Ruini Marco Group -, partner di Socage per la fornitura di soluzioni per il magazzino e dealer Baoli sul territorio reggiano – spiega Massimo Marchetti, Director Sales & Service di Baoli – che ha interpretato al meglio le necessità di Socage e proposto quindi i carrelli e le attrezzature macchinari Baoli”. La flotta di soluzioni integrate grazie a un contratto di noleggio a lungo termine è andata crescendo nel tempo grazie alla fiducia riscossa in base ai risultati ottenuti e all’aumentare delle esigenze: ad oggi in Socage operano 8 carrelli elevatori elettrici KBE 25 N e 2 KBE 35 oltre a 13 transpallet elettrici modello EP 15-03 e EP 12-03”.

“A Boretto, in particolare, ma in generale in tutti gli stabilimenti emiliani, avevamo bisogno di movimentare circa 40-50 carichi al giorno – continua Francesco Ravazzoni – e parlo sia di movimentazioni di contenitori sovrapponibili e pallet sia di parti della macchina con contenitori specifici. Quando abbiamo iniziato a cercare un fornitore per le soluzioni di movimentazione, avevamo dei carrelli elevatori di proprietà: a lungo andare, però, con il passare degli anni il costo di riparazione stava iniziando ad essere troppo oneroso e le performance non più adatte né in termini di efficienza né di sicurezza. Così, ci siamo orientati verso il noleggio”.

Camilla Garavaglia

Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di Dicembre 2022 de Il Giornale della Logistica


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