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Quattro chiacchiere con Luca Ros, Direttore Logistica Lidl Italia: sulla via del domani

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Come guarda Lidl all’obiettivo Zero Emissioni?

Quando parliamo di Zero Emissioni o comunque di strategia di sostenibilità, è importante partire da un concetto: la consapevolezza. Consapevolezza aziendale significa per noi avere coscienza della propria dimensione e quindi dei volumi che movimentiamo e trasportiamo. Da qui nasce il senso di responsabilità per quel che riguarda l’impatto dei gas climalteranti e l’impegno per ridurre le emissioni del 48% entro il 2030 rispetto al 2019, attraverso azioni concrete e di lungo periodo.

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Per esempio?

Il 100% dell’energia acquistata deriva da fonti rinnovabili e in particolare il 4% dell’energia che utilizziamo deriva dall’autoproduzione, grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto delle nostre piattaforme logistiche e dei punti vendita Lidl. Non solo, stiamo progressivamente aumentando l’impiego di refrigeranti naturali al posto di quelli artificiali. Ad oggi siamo a quota 40%. Infine, c’è una costante attenzione al consumo di energia, di cui registriamo un aumento fisiologico a causa della crescita del numero dei nostri punti vendita: monitoriamo questi valori con molta attenzione e con la volontà di cercare soluzioni atte a ottimizzare il consumo.

Guardiamo alla logistica in particolare

Se decliniamo il concetto di sostenibilità nella logistica, devo partire da una doverosa premessa. Secondo gli ultimi dati dell‘Unione Europea, oltre il 25% delle emissioni globali è causato dal trasporto, di cui il 70% dal trasporto su gomma. Noi ci sentiamo parte del problema, ma vogliamo anche essere parte della soluzione. Lidl non ha una flotta di proprietà, ci rivolgiamo a fornitori che svolgono principalmente la propria attività per conto dell’azienda. Da qui la necessità di iniziative che aumentino la sensibilità su temi come quello della sostenibilità anche da parte dei nostri partner. Questo si traduce in investimenti che, nel corso del tempo, vanno a convertire la flotta dei nostri trasportatori, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale in termini di emissioni. Investimenti che diventano, non solo nel lungo periodo, sostenibili per i nostri vettori grazie alla consapevolezza di avere alle spalle un partner forte e affidabile come Lidl.

Qual è la formula magica?

Non c’è un’unica soluzione oppure una formula magica per realizzare gli obiettivi di sostenibilità. È un percorso lungo e complesso che richiede un cambio di mentalità, attraverso il quale la sostenibilità diventa un driver sempre più importante e sempre più sentito nei processi decisionali, nelle scelte di investimento aziendali e anche, almeno nel nostro caso, un fattore imprescindibile, un valore aggiunto per il consolidamento delle nostre partnership.

Un percorso che Lidl porta avanti da diversi anni…

Se guardo alla nostra storia, già 10 anni fa abbiamo introdotto mezzi alimentati prima a CNG poi a LNG, grazie a partner logistici affidabili e già sensibili alla tematica. Nel 2018 abbiamo introdotto i primi semi-rimorchi refrigerati ad azoto liquido, nel 2020 i primi camion a bio-LNG, che permettono un importante abbattimento delle emissioni, e nel 2021 i primi 3 camion 100% elettrici per le consegne su Roma, Milano e Verona. Qualche mese fa abbiamo annunciato l’aggiunta di ulteriori 5 camion a bio-LNG che operano nel Centro Sud Italia. Un’iniziativa importante, perché l’infrastruttura del bio-LNG in queste zone non è così strutturata e diffusa come nel Nord Italia.

Un mix di soluzioni insomma

Credo che la sfida della decarbonizzazione non debba essere affrontata con un’unica ricetta valida per tutte le situazioni, ecco perché la nostra flotta è sostanzialmente una sintesi, un mix di soluzioni piuttosto varie. Per esempio, in questi mesi, stiamo testando anche il carburante HVO, ma siamo ancora in una fase di valutazione. E in questo scenario va visto l’accordo che abbiamo siglato con Gruppo Sapio, che ci vede impegnati in uno studio di fattibilità per lo sviluppo delle trazioni a idrogeno in Italia.

C’è una soluzione su cui puntare di più sul fronte della decarbonizzazione?

In attesa di soluzioni innovative, come ad esempio l’idrogeno, e dello sviluppo dell‘elettrico, secondo la nostra esperienza e ragionando WtW, possiamo identificare la combinazione, trazione a biogas e rimorchio ad azoto, attualmente la soluzione più immediata ed efficace in termini di riduzione di emissioni. Tuttavia, le sfide di queste soluzioni sono rappresentate dalla rete infrastrutturale di supporto, dalla frammentazione e stabilità dell‘offerta (di Bio-Lng) e dalla necessità di un miglior processo di controllo e certificazione per garantire maggiore trasparenza dei risultati raggiunti. Ci tengo a sottolineare, però, che, quando si parla di sostenibilità dei trasporti, si parla quasi esclusivamente di carburanti alternativi e poco di modalità di trasporto sostenibile. Già da gennaio 2023, ad esempio, Lidl ha intrapreso la strada dell’intermodalità: superata una certa soglia chilometrica, facciamo viaggiare la merce su rotaia e non su strada, con un vantaggio in termini di riduzione delle emissioni, della congestione di camion sulla viabilità ordinaria e, variabile non di poco conto per chi fa logistica, dell’impiego di autisti.

Altro elemento da tener presente, come operatori della GDO, è il trasporto della merce a temperatura controllata. Cerchiamo tecnologie che garantiscano il giusto compromesso tra prestazioni ed emissioni. Se ne parla poco, ma i sistemi di refrigerazione hanno un forte impatto sull’ambiente, soprattutto se ragioniamo in termini di continuità di utilizzo. Il gruppo frigo, per garantire la catena del freddo, deve continuare a operare anche quando il mezzo è fermo. Stiamo cercando delle soluzioni alternative, come ad esempio l’azoto liquido. A breve, poi, metteremo su strada il primo rimorchio elettrico, che non solo va ad abbattere le emissioni di CO2, ma anche le emissioni acustiche, una soluzione molto apprezzata dalle amministrazioni locali per la tutela dei contesti urbani.

Gabriella Grillo

Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di Dicembre 2023 de Il Giornale della Logistica

  • Nome e cognome: Luca Ros
    Luogo e data di nascita: 1975, Treviso
    Formazione: Laureato in Economia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia
    Attività professionale: “Dopo essere diventato un Ufficiale GdF, ho deciso di cambiare percorso e sono entrato in Lidl dove ho ricoperto diversi ruoli: Area Manager, Responsabile Piattaforma Logistica, Direttore Regionale e, attualmente, Direttore Logistica Italia”
    Hobby e passioni: Sport e viaggi
    Libro sul comodino: “Intelligenza Emotiva” di Daniel Goleman
    Punto di forza: Pianificazione
    Tallone d’Achille: Eccessiva autocritica

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