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Quattro chiacchiere con Elena Bassoli, Responsabile Logistica Realco: collaborare per reagire e progredire

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La GDO è forse uno dei settori che ha dovuto cambiare velocemente e radicalmente negli ultimi anni. Come legge questa trasformazione?

Eventi imprevisti e di forte impatto – quali la pandemia, la guerra, le interruzioni nelle supply chain – hanno dettato il passo di un cambiamento irreversibile. È forse questo l’aspetto di cui il settore deve ancora prendere coscienza: il fatto che non si tornerà alla passata “normalità”.

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Come sarà allora il new normal?

È presto per dirlo. I primi problemi di approvvigionamento hanno rappresentato un vero e proprio shock per il settore. Ciò che per anni e anni era stato dato per scontato, all’improvviso non lo stato più. Tutte le dinamiche hanno dovuto cambiare.

In che modo?

Pensiamo ai rapporti tra grande distribuzione, industria di produzione e fornitori di servizi – logistica in primis – che per decenni si sono basati su una negoziazione muscolare con vere e proprie battaglie sul prezzo, dove la GDO aveva spesso la meglio nella negoziazione. Oggi viviamo una situazione completamente ribaltata: ci sono aziende che in un anno hanno comunicato oltre quattro aumenti di listino, una cosa prima impensabile. Gli shortage hanno stravolto ogni logica consolidata.

Ne parla al plurale?

Sì, perché a mancare non sono solo le risorse intese come materie prime e lavorati, ma affrontiamo una scarsità a 360°: mancano mezzi, competenze, lavoratori.

Come se ne esce?

Abbandonando l’impostazione che vede cliente e fornitore contrapposti in un rapporto di forza per adottare un approccio collaborativo. Condividere le risorse è il primo passo per arrivare a risolvere la scarsità. Ed è alla portata di tutti, purché si sia disposti a cambiare mentalità.

Come si concretizza una collaborazione efficace?

Perché una supply chain sia realmente collaborativa è indispensabile trasparenza e capacità di condividere dati e obiettivi. Solo attraverso una visione completa dell’intera catena di fornitura da monte a valle si possono attuare buone pratiche a vantaggio di tutte le parti coinvolte. Davvero non vedo alterativa: in ambito logistico assistiamo a una carenza di risorse drammatica, in certi periodo quasi ingestibile.

Com’è potuto accadere in così poco tempo? Perché ci siamo trovati, di fatto, impreparati?

È vero, nessuno si aspettava potessimo trovarci in questa situazione. I problemi sono stati a lungo sottovalutati, sottodimensionati. Fino a che le ultime emergenze li hanno fatti letteralmente esplodere. Soprattutto per quanto riguarda il tema delle risorse umane. Il mercato del lavoro è cambiato repentinamente, ma non è stata colta in tempo la portata di questa trasformazione. Oggi si sta lavorando per rispondere a questo cambiamento, ma gli effetti della reazione sono più lenti, pensiamo per esempio al problema della mancanza di autisti.

Un lavoro oggi poco attrattivo

È un lavoro faticoso, caratterizzato da orari pesanti, afflitto da alcune criticità – penso per esempio ai tempi di attesa per il carico/scarico in baia. Dopo la pandemia abbiamo assistito a un vero e proprio fuggi fuggi di autisti e personale di logistica per la GDO verso il settore industriale che opera con ritmi meno serrati. È indispensabile ritrovare attrattività.

Altrimenti?

Altrimenti è davvero a rischio la capacità di assicurare continuità, soprattutto per certi servizi. La risposta, anche in questo caso, credo sia la collaborazione. Il comparto della logistica sta portando avanti una serie di rivendicazioni, anche economiche, che non possono restare inascoltate. Riconoscerle permetterà di progredire lungo un percorso di crescita di filiera. Vedo che su questo fronte sta maturando una nuova coscienza.

Da cosa lo avverte?

Frequento numerosi tavoli di lavoro dove mi confronto con colleghi anche di altre realtà ed è evidente che una nuova consapevolezza si stia diffondendo. Nel concreto, vedo che noi, così come i nostri competitor, ci stiamo muovendo per potenziare e ottimizzare i flussi inbound – da fornitori a CeDi – lavorando su una sempre miglior integrazione tra le parti coinvolte. Un’integrazione efficace porta un duplice vantaggio: migliora gli interscambi lungo la supply chain e riduce i problemi di carenza. Un vantaggio condiviso da ogni anello della catena.

È davvero il tempo della logistica collaborativa?

L’aggregazione e la capacità di operare attraverso logiche condivise e collaborative è un’esigenza ormai comune a tutti. A fare la differenza sarà la volontà di sviluppare risposte efficaci a questa necessità. E credo che gli operatori logistici possano giocare un ruolo importante in questa trasformazione, assumendosi il ruolo di aggregatori e facendo un salto di qualità rispetto al passato. In molti, per fortuna, già si stanno muovendo in questa direzione.

E voi come vi state muovendo?

Il fatto di essere una realtà ancora di dimensioni contenute – Realco è una società cooperativa che conta 154 soci e un di fatturato 2022 di 348 milioni di euro – ci rende ancora più evidente la necessità di trovare sinergie. È quanto abbiamo fatto, per esempio, per gli acquisti partecipando insieme alla nostra centrale acquisti D.It alla costituzione della la super-centrale FORUM collaborando con Crai, C3 e Despar. Anche nella logistica vogliamo agire in logica collaborativa. Trovare nuove sinergie di aggregazione è uno dei punti fondanti il nostro piano industriale per i prossimi 5 anni.

Ma come scegliere con chi collaborare?

Il punto di partenza è condividere una visione. Cerchiamo quindi realtà simili a noi che abbiano voglia di trovare nuove forme di ottimizzazione interna attraverso la sinergia. I vantaggi che è possibile conseguire sono evidenti in termini di sostenibilità economica, ma anche ambientale e sociale. Le ottimizzazioni possibili sono tantissime se si mettono in comune le logistiche, ripensando flussi e processi. Un ulteriore passo avanti per affrontare il problema della scarsità può essere fatto grazie all’automazione.

Automazione in risposta alla carenza di personale?

Ovviamente non è questa l’unica motivazione per investire in questa direzione, ma sicuramente rappresenta un’occasione per assicurare una miglior professionalità alle risorse umane impiegate in ambito logistico. E, infatti i 3PL stanno spostando l’attività labour intensive all’automazione. Parallelamente è indispensabile sviluppare e integrare nuove competenze. È questa una grande opportunità per il comparto e anche noi stiamo analizzando diverse possibilità. Non siamo ancora pronti a implementare un progetto di automazione, ma ci arriveremo. Credo che in questo tipo di scelte sia fondamentale fare il passo giusto al momento giusto e oggi non possiamo ignorare la forte instabilità del mercato e la contrazione dei volumi in atto. Anche perché noi siamo una cooperativa e la nostra priorità è tutelare i nostri soci.

In uno scenario di forte incertezza non è semplice valutare gli investimenti fare

Qualsiasi progetto di automazione va attentamente dimensionato pensando a un futuro che oggi è oggettivamente prevedere. Ma ci sono cose per le quali, invece, non si può aspettare: investire in risorse umane. Credo sia e sempre più sarà questo il fattore chiave per la competitività (e l’attrattività): investire in professionalità e in formazione farà la differenza tra chi vince e chi perde. Per quanto riguarda la logistica noi abbiamo scelto la formula dell’outsourcing affidandoci ad un partner logistico con cui è indispensabile vi sia comunanza di visione anche su questo aspetto.

Come dovrebbe cambiare la gestione delle risorse umane?

Continuare ad affrontare picchi e cali di produzione in magazzino mettendo e togliendo interinali non è più, a mio modo di vedere, una modalità sostenibile. È necessario creare dei percorsi di formazione per il personale che potrà quindi crescere professionalmente e contribuire alla crescita dell’azienda stessa. Solo se valorizzate le risorse potranno essere trattenute in un clima positivo, con vantaggi per tutti. Senza attuare questo cambiamento, qualsiasi altro intervento di ottimizzazione perde di efficacia.

  • Nome e cognome: Elena Bassoli
    Luogo e data di nascita: Modena, 19/5/1968
    Formazione: “Formazione atipica: diploma para-universitario di Interprete Parlamentare – le lingue mi hanno consentito di entrare nella multinazionale farmaceutica dove è iniziato il mio percorso in logistica: la mia formazione è avvenuta prevalentemente sul campo e studiando i modelli virtuosi del settore”
    Attività professionale: “Ho iniziato la carriera logistica in una multinazionale farmaceutica a Roma dove ho vissuto per 8 anni, per poi rientrare in Emilia dove ho lavorato per 12 anni in Coop come Responsabile Trasporti e Customer Care e nell’ultimo periodo Responsabile del Cedi di Cesena, 18 mesi dall’altro lato della Supply Chain in Unilog spa per approdare in Realco come Responsabile Logistica nel 2018”
    Hobby e passioni: Cucina (ho anche un diploma di cuoca!) e i miei cani
    Libro sul comodino: “La passione di Artemisia di Susan Vreeland sulla vita di Artemisia Gentileschi, una donna di talento in un mondo allora solo maschile… qualche analogia?”
    Punto di forza: “La curiosità che mi spinge ad approfondire ed apprendere continuamente, ma anche a provare strade nuove”
  • Realco è una società cooperativa che opera nel settore della Distribuzione Organizzata di beni di largo consumo, con sede a Reggio Emilia.
    Realco è socio della centrale commerciale e marketing D.It – Distribuzione Italiana (sede a Bologna), proprietaria dell’insegna SIGMA, concessa in utilizzo ai soci.
    D.It insieme a Crai, C3 e Despar, ha costituito la super-centrale FORUM, a cui è demandata la contrattazione con l’IDM. FORUM ha un potenziale nazionale ISS LCC del 7,6% (6^ dopo ESD, Conad-Finiper, Coop Italia, Aicube, Esselunga).
    Realco è proprietaria delle insegne ECU ed ECONOMY, che operano nel canale discount.
    Realco possiede alcuni immobili commerciali in cui sono operativi supermercati e/o discount che sono concessi in affitto d’azienda a propri soci; complessivamente Realco detiene 50 rami di azienda.
  • Colli movimentati nei Cedi anno 2022: 23,6 milioni:
    15 mio Generi Vari (GV)
    3,7 mio Latticini Salumi (Sa.Fo.)
    1,0 mio Surgelati
    3,9 mio Freschissimi (Ortofrutta e Carni)
    Referenze (esclusi freschissimi): ca. 14.000

Francesca Saporiti

Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di Luglio-Agosto 2023 de Il Giornale della Logistica


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