C’è chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto e poi ci sono gli ottimisti. Quelli che decidono di considerare anche le crisi più difficili prima di tutto come delle opportunità.
Andrea Amoretti, managing director Italy di P3 Logistic Parks, appartiene sicuramente a questa seconda categoria.
“Il mercato della logistica in Italia sta realmente vivendo un momento d’oro assoluto.
Il fatto è che le crisi profonde come quella in cui ci ha gettato la pandemia mettono in evidenza gli anelli deboli dei sistemi economici e delle infrastrutture, incluse quelle logistiche, e portano naturalmente ad un efficientamento e a un ricentramento delle operazioni” – ci racconta prima di entrare nel merito delle strategie del gruppo di Praga per il nostro Paese.
Un riassetto necessario
In ambito logistico, il riassetto ha riguardato anche il real estate: “Una volta identificati gli anelli deboli, per esempio asset in posizioni poco strategiche, oppure non adatti a sviluppi innovativi, le aziende si stanno organizzando per correre ai ripari investendo in strutture più adeguate. In parallelo, gli italiani hanno scoperto l’e-commerce: un vero e proprio boom che ha ulteriormente messo in evidenza il gap infrastrutturale che ora le aziende stanno colmando attraverso tantissimi nuovi sviluppi”.
E a crescere non sono solo le richieste degli utilizzatori ma anche quelle degli investitori, cartina di tornasole di una ritrovata stabilità del nostro paese che sta diventando sempre più attrattivo per i capitali internazionali.
L’aria è cambiata
Reputazione migliorata, maggiore credibilità politica, economica e sociale, rating positivo da parte delle agenzie internazionali, riduzione del rischio Paese, rendimenti in calo ma sempre maggiori rispetto a quelli dei mercati logistici europei più maturi sono, secondo Amoretti, i fattori che hanno portato il comparto immobiliare nazionale a vivere l’attuale stato di grazia.
“Attirati da queste condizioni favorevoli e dal fatto che l’Italia in generale e il comparto logistico in particolare siano considerati una destinazione sicura per i propri capitali, sono arrivati e stanno arrivando molti investitori, alcuni dei quali, è naturale, interessati a manovre speculative.
Non è però questa la nostra strada: P3 è presente sul mercato nazionale ormai dal 2014 e disponiamo oggi di un portafoglio di 420.000 mq. Si tratta di un punto di partenza: attualmente abbiamo in costruzione 240.000 mq e sono in corso altre operazioni. Il piano di crescita definito per i prossimi 5 anni è decisamente ambizioso, molto più di quelli precedenti.”
Un team in crescita
Che l’Italia rappresenti un mercato chiave per P3 è reso evidente anche dalla crescita sostenuta di un team che si fa sempre più nutrito. “
Sono le persone, prima delle strategie aziendali, a rendere possibile il cambiamento. Abbiamo una fantastica storia di crescita alle nostre spalle e delle ottime prospettive davanti a noi. Il Board europeo crede nel nostro potenziale e pertanto ci sta dando la fiducia necessaria per poter espandere il team: oggi siamo in 12 e stiamo pianificando l’ingresso di quattro nuove risorse. Anche in questo caso si tratta di un punto di partenza.”
Il rovescio della medaglia
La congiuntura positiva ha però un rovescio della medaglia: il mercato è molto caldo e la competizione è estremamente serrata. Ci sono tantissime opportunità che vanno colte velocemente.
Senza contare che, come è fisiologico, all’espansione farà seguito un contraccolpo. Questo ci porta a guardare i tempi futuri con estrema serietà e cautela: gli investimenti mordi e fuggi non fanno per noi, siamo arrivati per restare.
Siamo investitori, sviluppatori, asset e property manager: tutte le attività sono gestite con un’ottica a lungo termine, in linea con il DNA del nostro azionista – GIC, il Fondo Sovrano di Singapore.”
La scelta delle location
In questo quadro è quindi necessario calibrare bene mosse e investimenti e la scelta delle location è fondamentale.
“Il nostro interesse si concentra chiaramente sulle location primarie come Milano, Piacenza, Bologna, Veneto e Roma, ma anche, e soprattutto, sulle zone in cui intravvediamo potenziale in termini di crescita del mercato e sviluppo infrastrutturale”.
Se la prudenza è d’obbligo, la lungimiranza è una dote da esercitare poiché, ribadisce Amoretti: “non possiamo contare semplicemente sulla congiuntura favorevole per poter fare profitto nel breve termine: noi terremo i nostri asset per lungo tempo e pertanto abbiamo bisogno di location solide.”
Alice Borsani
Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di gennaio – febbraio 2022 de Il Giornale della Logistica
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