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La strategia di crescita di – 20: dal freddo al fresco il passo è breve

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È stato un anno molto inteso per -20, azienda barese specializzata in servizi logistici per la catena del freddo per la GDO – DO, l’industria alimentare e il canale Horeca, parte della holding SOA Corporate.

Da un lato ha dovuto gestire l’emergenza pandemica e le sue ricadute sulla logistica dei prodotti agroalimentari, dall’altro ha portato a termine due importanti progetti di sviluppo.

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L’acquisizione di CEDIP

L’azienda ha infatti acquisito CEDIP (Centro Distribuzione Puglia), provider pugliese specializzato nel segmento del fresco – il che gli permette di spaziare in un settore per ora inesplorato (si veda qui) – e ha inaugurato una nuova sede (già esistente) a Scalea (Cosenza). Si tratta di una piattaforma di 2.500 metri quadrati per la distribuzione di prodotti surgelati in tutta la Calabria, Basilicata occidentale e Cilento: -20 ha così allargato il proprio raggio di azione geografico.

Crescita verticale e orizzontale

Per dirla con le parole di Marcello Buffon, direttore generale di -20, le nuove acquisizioni sono parte di una strategia di crescita sia verticale – ossia l’ampliamento del core business con la nuova sede calabrese – sia orizzontale – ossia l’ingresso in nuovi business, con l’acquisizione di un’azienda che opera in un settore diverso da quello del surgelato.

“Per noi è motivo di orgoglio aver avviato due importanti progetti in un periodo complesso – esordisce Buffon – Siamo soddisfatti del lavoro svolto”.

Il Covid non ha fermato -20

Come è noto, per via dell’emergenza sanitaria, nell’ultimo anno la Gdo ha lavorato con ritmi diversi, in alcuni momenti addirittura serrati.

E proprio la Gdo è il principale cliente di -20: lavora infatti con i cinque maggiori player del panorama pugliese, sia in termini di volumi, sia in termini di reputazione dell’insegna.

Ma, come spiega Buffon, l’azienda barese non ha sofferto nel gestire i picchi: “Abbiamo assorbito l’impatto della pandemia in maniera indolore – riferisce – Siamo abituati a lavorare sotto stress, basti pensare che nel periodo estivo il nostro lavoro puntualmente raddoppia.

E, pertanto, per far fronte ai mutati ritmi imposti dalla pandemia soprattutto nelle sue prime fasi, ci siamo impegnati a rivedere i nostri processi interni: sono aumentati i volumi e dunque abbiamo assunto nuove persone, sia autisti, sia magazzinieri. L’effetto della pandemia sulle nostre attività è stato importante, ma la struttura ha retto molto bene”.

Si pensa a raddoppiare

E proprio all’inizio della pandemia, era il primo marzo 2020, -20 ha acquisito la nuova sede calabrese, situata in maniera strategica a nord della regione, il che permette di intercettare la merce dei clienti in una posizione per loro comoda.

“Si tratta di un’azienda esistente, che abbiamo rilevato – spiega il manager – A causa del primo lockdown per i primi cinquanta giorni il lavoro di integrazione del modello è stato portato avanti a distanza.”

Nonostante il periodo sui generis, in un anno la piattaforma di Scalea ha raddoppiato il numero di colli movimentati: “Si tratta di un risultato estremamente positivo e abbiamo grandi aspettative per il futuro”, commenta il manager.

Tanto che si sta lavorando a un progetto di ampliamento: gli attuali 2.500 metri quadrati in grado oggi di ospitare 1.200 posti pallet saranno di fatto raddoppiati. “Prevediamo di aumentare gli spazi e non è escluso che diventi anche una piattaforma di rilancio per il fresco”, precisa Buffon.

Il modello: magazzino-trasporto-ufficio

Con il nuovo hub calabrese -20 serve tutta la Calabria, tutti i giorni. “Credo che ad aver agevolato l’integrazione sia stato il nostro modello di business, che definirei orizzontale, agile e corto – commenta il manager – Una snellezza che ci ha permesso di governare tutto sommato facilmente momenti complessi”.

Il modello a cui fa riferimento Buffon è sintetizzabile in tre parole: magazzino-trasporto-ufficio, quest’ultimo inteso, anche, come servizio al cliente e come funzione commerciale e decisionale.

Emanuela Stifano

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di giugno 2021 de Il Giornale della Logistica


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