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Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet”: logistica healthcare dall’emergenze all’innovazione

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Parlare di opportunità date dell’esperienza Covid-19, in un clima nuovamente critico, suona senz’altro strano. Eppure è innegabile che l’emergenza coronavirus abbia alzato il ritmo delle pulsazioni della logistica healthcare, costringendo gli attori della filiera a un lavoro straordinario.

Nel contempo ha anche offerto maggiore e forse nuova centralità alla funzione e gettato le basi per un sempre più necessario sviluppo organizzativo e tecnologico.

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Se ne è parlato oggi durante il convegno online “Dall’emergenza all’innovazione: il mondo (ri)scopre la centralità della logistica healthcare!”, organizzato dall’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Consorzio DAFNE

La logistica ha retto il colpo

Durante l’evento sono stati presentati i risultati dell’indagine sulla logistica healthcare realizzata proprio dall’Ossservatorio.

“Siamo partiti con l’obiettivo di offrire un aggiornamento dei dati 2019 relativi ai flussi di comparto. L’emergenza ci ha quindi portato a considerare anche l’impatto del Covid-19 su valori del primo quadrimestre 2020”, ha spiegato Lorenzo Prataviera, ricercatore senior dell’Osservatorio Contract Logistics e Responsabile del Tavolo di Lavoro Healthcare.

L’indagine conferma che, nonostante la crescente pressione sul settore farmaceutico e le enormi difficoltà del momento, la logistica healthcare è riuscita a mantenere pressoché inalterate i propri valori.

Nel primo quadrimestre 2020, a fronte di un calo nel numero di colli gestiti (-1,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), c’è stata addirittura una crescita delle spedizioni (+5,5% rispetto allo stesso periodo del 2019) e dei prodotti gestiti (+12,2%).

Le sfide e i cambiamenti

“L’emergenza sanitaria ha portato cambiamenti e sfide significative nel settore healthcare e la logistica rappresenta un elemento chiave per garantire livelli di servizio e sostenibilità necessari – ha dichiarato Damiano Frosi, direttore dell’Osservatorio Contract Logistics.

Nonostante l’aumento dei flussi registrati durante il picco dell’emergenza, il settore ha saputo garantire continuità di fornitura. La logistica del farmaco, in cui rientra anche la “logistica del vaccino anti-Covid19”, – continua – pone ora gli operatori logistici davanti alla necessità di migliorare la tracciabilità dei prodotti, la gestione delle temperature e potenziare l’ultimo miglio e darà un’ulteriore spinta all’innovazione e alla competitività del settore”.

La fotografia del comparto

La ricerca realizzata dell’Osservatorio restituisce una fotografia dettagliata dei valori del comparto anche pre-Covid.

Già prima dell’emergenza, la logistica healthcare dimostrava di essere una funzione centrale per il mondo farmaceutico con valori in crescita: nel 2019, le spedizioni erano aumentate del 5,5% rispetto al 2018 ed erano stati gestiti oltre 240 milioni di kg (+7,7%), mentre era calato il numero di colli gestiti (-2,4%), segno di una maggiore frammentazione della distribuzione.

La pandemia sta mostrando i nervi scoperti, ma anche offrendo una spinta di accelerazione a fenomeni in atto.

Terziarizzazione in crescita

Dall’indagine dell’Osservatorio emerge un forte sviluppo della terziarizzazione nel comparto del farmaco: le attività logistiche sono esternalizzate in oltre il 90% e dei casi e prevale il modello strategic Contract Logistics (83%).

Tuttavia, da questo punto di vista, in ambito ospedaliero ci sono invece ampi margini di miglioramento: qui la terziarizzazione si ferma appena all’8%. Viceversa, un aumento di questa percentuale aiuterebbe a risolvere alcune fondamentali criticità, prime tra tutte quelle legate alla visibilità dei flussi.

La sfida della tracciabilità

La sfida della tracciabilità dei prodotti è per tutto il settore e si somma a quelle relative alla gestione a temperature sempre più basse.

Per migliorare in funzione di questi obiettivi, gli operatori stanno puntando su una crescente digitalizzazione della filiera, con sperimentazioni che coinvolgono le tecnologie Blockchain e RFID, e si diffondono soluzioni collaborative per ottimizzare scorte e approvvigionamenti, oltre a materiali innovativi per il packaging.

Lombardia caput mundi

L’indagine dell’Osservatorio Contract Logistics offre infine anche una panoramica descrittiva dei flussi logistici healthcare.

Dal punto di vista geografico, la Lombardia si conferma il punto di origine per oltre due terzi (72%), seguita a distanza dal Lazio (15,8%).

Queste due regioni sono anche le prime destinazioni, ricevendo rispettivamente il 20% e il 12% dei prodotti. L’analisi della distribuzione per canale evidenzia invece che quasi la metà dei flussi logistici healthcare sono diretti verso gli ospedali (46%).

Un quarto raggiunge direttamente le farmacie dai magazzini dei depositari (25%). Il 28% arriva ai grossisti. Infine, c’è la consegna a domicilio che, seppur con numeri ancora piccoli, inizia ad assumere una rilevanza non trascurabile (1%).

Si abbassano le temperature

Un’interessante evoluzione si nota infine per quel che riguarda le temperature: crescono i volumi gestiti a temperature più rigide, che, almeno nel breve periodo, saranno ulteriormente spinti dall’esigenza di distribuire i vaccini anti-Covid19.

L’incremento non è però storia di questi ultimi mesi. Il confronto dei dati 2018 e 2019 mostra un incremento dall’1% al 2% dei prodotti movimentati a temperature sotto lo zero e dal 9% all’11% di quelli gestiti fra 2° e 8°, anche se resta maggioritaria la quota di prodotti distribuita a temperature comprese fra 9° e 25° (85% nel 2019).

Il tema sarà approfondito sul prossimo numero di marzo de Il Giornale della Logistica


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