Una logistica 4.0 ad alta complessità, un’azienda, Pizzoli, con un know how acquisito in quasi cent’anni di attività, una tecnologia, ideata da Swisslog, innovativa scalabile e flessibile: questi gli ingredienti per una ricetta di Smart Factory di sicuro successo.
In Emilia Romagna la storica azienda alimentare Pizzoli, specializzata nella coltivazione, lavorazione e commercializzazione di patate fresche e surgelate, ha scelto di rivoluzionare la propria supply chain con un innovativo progetto di automazione che pone il magazzino prodotti finiti al centro di una vera e propria rivoluzione di Logistica 4.0 realizzata in partnership con Swisslog.
Oltre novant’anni di storia: terreno fertile per l’innovazione
Pizzoli nasce nel 1926 a Budrio, nel cuore della provincia bolognese, grazie all’intraprendenza di Mario Pizzoli che diede avvio ad un’attività di compravendita di patate. Oltre al prodotto fresco, negli anni Settanta l’azienda emiliana introduce anche il prodotto surgelato: le prime patatine fritte congelate furono una vera e propria rivoluzione culturale diventando l’attività core di Pizzoli che negli anni seguenti continuò ad innovare ampliando il portfolio di specialità proposte come gli spicchi, i tocchetti, le crocchette e gli gnocchi.
Il 1998 è l’anno di Patasnella: il team di R&S di Budrio dà alla luce la prima patatina fritta che si prepara in forno, portando gusto e leggerezza sulle tavole degli Italiani. L’orizzonte di Pizzoli è però pronto ad ampliarsi ulteriormente e negli anni Duemila, grazie ad un potenziamento delle linee produttive, l’azienda emiliana valica i confini nazionali portando la qualità del Made in Italy fino in Asia: Giappone e Korea, in particolare, hanno dimostrato di apprezzare specialità italiane come gli gnocchi.
Grazie allo spirito di innovazione e gusto per la qualità che la anima da sempre, Pizzoli è oggi una realtà guidata dalla terza generazione con Nicola Pizzoli al comando. Una realtà in costante crescita con un fatturato di 80 milioni di euro (+10% su 2015) che basa la sua produzione su due stabilimenti d’avanguardia – uno a Budrio dedicato al prodotto surgelato e uno a Baricella per il fresco – e sull’attività di oltre 300 dipendenti. Per continuare a crescere e ampliare il proprio mercato, però, l’azienda si è resa conto che doveva rivedere la propria organizzazione logistica.
Automazione e sostenibilità ambientale
“Da sempre Pizzoli sostiene la propria crescita con investimenti sia in ambito logistico sia di processo”, ci racconta Alberto Manaresi, Direttore Tecnico Pizzoli, “la lavorazione della patata, infatti, presenta forti complessità: basti pensare, per esempio, che nella realizzazione delle patatine fritte si ha una resa del 50% ed è quindi fondamentale una continua innovazione lungo tutto il processo dalla materia prima alla lavorazione fino allo stoccaggio e alla distribuzione. Negli anni lo sviluppo si è tradotto in un aumento dei volumi, nell’ampliamento delle varietà trattate e nella diversificazione delle referenze che oggi sono oltre 300 tra fresco e surgelato. Una crescita che ha imposto, circa dieci anni fa, l’apertura di un secondo stabilimento produttivo e che ha poi richiesto di ripensare completamente la nostra organizzazione logistica accentrando in un unico polo tutte le attività di stoccaggio e distribuzione”.
La costruzione del magazzino in time lapse
Nell’area dell’ex zuccherificio Pizzoli ha intenzione di trasferire l’intero impianto produttivo, riaccentrando i prodotti di I e V gamma: il nuovo magazzino rappresenta, dunque, il primo importante investimento all’interno di un profondo processo di revisione, la pietra miliare di un nuovo centro logistico-industriale ad alta automazione. Il nuovo impianto logistico è, quindi, un progetto che guarda al futuro, con una forte attenzione all’innovazione e all’ecosostenibilità.
“A gennaio del 2016 abbiamo posizionato il primo tirafondo del magazzino e a dicembre l’impianto era pronto all’entrata in esercizio: una tempistica”, sottolinea Carlo Braglia, Project Manager di Swisslog Italia, “che è per noi certamente motivo di orgoglio, ma che è stata possibile solo grazie alla profonda collaborazione che si è venuta a creare tra Pizzoli e Swisslog. L’azienda emiliana è riuscita a fissare obiettivi chiari e puntuali e a trasmetterceli con precisione e massima trasparenza. Un’efficacie condivisione di target e dati non è scontata, ma è la base imprescindibile di un progetto veramente efficace”.
La ricetta dell’ottimizzazione per una logistica 4.0
Abbiamo parlato di obiettivi condivisi: quali sono stati, dunque, i driver di questo importante progetto di ottimizzazione? “Volevamo una soluzione che ci consentisse di razionalizzare lo stoccaggio sia dal punto di vista di un accentramento di tutte le attività logistiche sia”, sintetizza per noi Alberto Manaresi, “ottimizzasse il picking con traslo a doppia profondità che ci rendessero immediatamente disponibile tutta la merce, nonostante le differenze di volumi e velocità di rotazione tra le diverse referenze. In più, volevamo migliorare le condizioni di lavoro degli operatori permettendogli di lavorare solo a temperatura positiva – mentre i prodotti Pizzoli richiedono di essere stoccati a -27°C – e rendere più tesi i flussi, eliminando le attese lungo la catena logistica e predisponendo la merce direttamente in baia pronta per la spedizione, così da tutelare al meglio la cold chain e l’integrità dei nostri prodotti. Il tutto avrebbe dovuto conciliarsi in una soluzione “semplice”: volevamo che la complessità delle esigenze, infatti, si risolvesse in un progetto di alta automazione di semplice utilizzo, questa, infatti, credo sia la vera forza rivoluzionaria dell’Industria 4.0”.
“Le richieste messe sul tavolo sono state senza dubbio sfidanti”, premette Carlo Braglia, “ma il fatto di poter avviare la progettazione “da foglio bianco” ci ha permesso di sviluppare la soluzione senza dover accettare compromessi – strutturali, procedurali, etc. – ma rimanendo focalizzati sull’ottimizzazione del flusso, integrando il know-how di Swisslog con le specificità della supply chain di Pizzoli”.
Patate, non perdiamole di vista
La risposta di Swisslog a queste istanze è stato un magazzino automatico autoportante connesso con sistema monorail all’area di picking e spedizione con allestimento pallet grazie ad un robot pallettizzatore. Vediamolo ora nel dettaglio seguendo i flussi e mettendoci sulle tracce di una confezione di patatine fritte surgelate.
- Ragione Sociale: Pizzoli S.p.A.
Indirizzo: via Zenzalino Nord 1, 40054 Budrio (Bo)
Internet: www.pizzoli.it
Settore di riferimento: Alimentare: patate fresche, surgelate e prodotti derivati
Data di fondazione: 1926
Fatturato: 80 milioni di euro nel 2016 (+10% su 2015)
Dipendenti: 150
Capacità produttiva: 35.000 tonnellate/anno di prodotto surgelato; 27.000 tonnellate/anno patate fresche
- Indirizzo: via Altedo 4133, 40018 San Pietro in casale (BO)
Superficie complessiva: 180.000 mq
Superficie coperta: 43.300 mq
Anno entrata in esercizio attuale configurazione: Dicembre 2016
Rack: 9048 posti pallet in doppia profondità, H=32mt, L=70mt
Trasloelevatori: 3
Sistema monorail: L = 190mt, 6 trolley
Robot antropomorfo: 1
Aree di picking: 1 automatica, 1 manuale
Sistema di convogliamento automatico pallet, completo di stazioni di verifica di conformità del pallet, fasciatura ed etichettatura: 1+1
Rulliere a gravità di asservimento baie di spedizione: 10
Area spedizioni Numero baie: 7 (+1 da integrare)
Referenze gestite complessive: più di 300
Temperatura impianto stoccaggio: -27°C
Postazioni di picking: 1+1
- General contractor: Swisslog
Impianto material handling – rulliere: Swisslog
Magazzino autoportante con traslo: Swisslog
SW – WMS: Swisslog
SW – PLC: Swisslog
Scaffalature: Swisslog
Robot pallettizzatore: KR 700 PA – KUKA
Flotta carrelli elevatori: BT
Baie di carico: Hörmann
Sistema antincendio: Magazzino automatico a riduzione di ossigeno: Isocell.com;
Area baie: sprinklers
Francesca Saporiti
L’articolo completo è stato pubblicato sul numero di aprile 2017 del Giornale della Logistica. Clicca qui per acquistare il pdf
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