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TGW Logistics Group: dare forma al futuro

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Tra la metà del 2021 e la fine del 2022 quasi la metà delle aziende italiane ha beneficiato del cosiddetto “rimbalzo post Covid”. Non di meno la quasi totalità ha sperimentato ritardi e interruzioni della catena, aumento dei costi operativi, volatilità della domanda. In almeno un caso su due, si è sentita la necessità di aumentare i propri livelli di scorte per mettere al riparo il business dai frequenti “shock”. Il tutto con ricadute non sempre positive nella gestione della supply chain (fonte: Working paper “Le supply chain nell’era della volatilità”, BCG Italia, 2022).

Mentre in tutto il mondo la domanda di logistica sale, ad aumentare è dunque anche la turbolenza che sembra destinata a diventare una caratteristica permanente delle moderne supply chain. In questo, la tecnologia si rivela una preziosa alleata perché permette di guadagnare maggiori stabilità ed efficienza nell’unica dimensione di cui l’azienda ha ancora il controllo: il magazzino. “Vediamo la necessità di un’automazione flessibile e in grado di, come dice il nostro payoff, ‘master the unpredictable’, cioè dominare l’imprevedibile”, dice Andrea Pezzei, business development manager TGW Logistics Group.

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Dominare l’imprevedibile

La multinazionale di origine austriaca specializzata nella produzione e commercializzazione di sistemi e soluzioni per l’automazione intralogistica immagina il magazzino del futuro come un ambiente “protetto”, efficiente, capace di adattarsi agilmente ai mutamenti di scenario e, il più possibile, autonomo. Il “magazzino del futuro” di TGW è più di una suggestione: è un progetto concreto presentato in occasione di Logimat 2023. “Si basa su tre principi fondamentali: autonomia, machine learning e sostenibilità – spiega Pezzei – È un magazzino al cui interno è ridotta, se non del tutto eliminata, la manodopera nelle operazioni a più basso valore aggiunto di stoccaggio, movimentazione, prelievo e confezionamento. È un magazzino che, in assenza di personale, può lavorare al buio, riducendo così il consumo di energia. È un magazzino dotato di intelligenza artificiale (AI) e machine learning e quindi in grado, nel tempo e con l’esperienza accumulata, di migliorare le proprie prestazioni, variando continuamente i propri parametri produttivi, ma anche di un certo livello di predittività. Ultimo ma non ultimo, è un magazzino sostenibile non solo perché caratterizzato da consumi complessivamente ridotti, ma anche perché capace di essere autosufficiente da un punto di vista energetico e di ottimizzarne il consumo a seconda del carico di lavoro previsto”.

Il magazzino del futuro

Il “magazzino del futuro” di TGW è un sogno reso possibile dallo sviluppo e dell’applicazione di diversi sistemi molto concreti e già disponibili sul mercato come TGW Flashpick. “Si tratta di una soluzione picking good-to-person per gestire efficacemente la multicanalità. Questa soluzione, lanciata circa quattro anni fa, si basa su un algoritmo che ragiona su righe d’ordine, permettendo di processare simultaneamente ordini sia per il B2C che per il B2B, che possono per loro stessa natura avere profilazione totalmente diversa in termini di righe ordine/ ordine e oggeti/riga ordine.

Inoltre, tramite l’ultima start-up, Plancise, il gruppo TGW ha elaborato un software che consiglia come allocare in maniera ottimale le risorse nel centro distributivo sulla base della previsione del carico di lavoro futuro, per un migliore e più coerente impiego delle risorse disponibili”. Il che non vuol dire fare a meno dell’essere umano, ma elevarlo al ruolo di guida della tecnologia. “La pianificazione va gestita da persone e sempre alle persone è affidata la parte di analisi – puntualizza Andrea Pezzei – La nostra idea è far coesistere l’automazione con gli esseri umani che, a loro volta, sono chiamati ad operazioni di maggiore valore. La tecnologia oggi a nostra disposizione è già molto prestazionale, ma la sua gestione viene spesso sottovalutata. Noi forniamo strumenti che permettano di governare i processi e raccogliere informazioni utili a prendere decisioni cruciali al fine di affrontare variazioni repentine dei flussi, di profilare ordini sempre più piccoli e così via”.

Le persone al centro dell’innovazione

L’essere umano resta dunque il perno dell’innovazione. “I robot aiutano l’essere umano nel suo lavoro non glielo rubano – dichiara con forza il nostro interlocutore – Ovviamente c’è la necessità di aumentare prestazioni e flessibilità. Ma l’utilizzo di certe tecnologie aiuta a migliorare i KPI, potenziando il lavoro umano”. È la logica alla base di TGW PickCenter Rovolution, soluzione di prelievo robotizzato di singoli pezzi, ad autoapprendimento ed estremamente flessibile, basato sul know-how nei settori della robotica cognitiva e dell’apprendimento automatico. “Grazie all’AI, i robot nelle stazioni di picking Rovolution realizzano il prelievo in maniera del tutto automatica secondo parametri che variano fino ad arrivare alla presa perfetta – descrive Andrea Pezzei – Una volta ottenuta questa ‘conoscenza’, il robot aggiorna tutti i suoi parametri e condivide il miglioramento raggiunto con gli altri robot della rete e, se il proprietario lo consente, con tutti i nostri robot in funzione in tutto il mondo. Offriamo però anche una soluzione intermedia denominata Rovoflex che uniscono il prelievo manuale alla possibilità di attivare dei cobot a copertura di turni in cui non è presente l’operatore umano”.

Risposte a un mercato in forte cambiamento

Tra le più recenti novità introdotte nel portafoglio TGW ci sono poi le soluzioni per automatizzare la spesa on-line. “La pandemia ha offerto un sensazionale ‘boost’ all’home delivery – conferma Pezzei -: è ormai un servizio standard in Nord Europa e Nord America, mentre in Italia e più in generale nel sud Europa è ancora agli inizi. Tuttavia, le aspettative sono di ulteriore espansione. Per le nuove esigenze logistiche che questo trend porta con sé abbiamo sviluppato le due soluzioni di micro fullfilment e nano fullfilment”. Nel primo caso si tratta di un sistema di automazione, implementabile anche in ce.di. di ridotte dimensioni, dotato di corsie shuttle a diverse temperature per gestire secco, fresco ed eventualmente freddo. I prodotti, stoccati in cassette allocate in zone a diversa temperatura controllata, raggiungono in giusta sequenza le stazioni picking dove le diverse buste vengono allestite e inserite in apposite cassette pronte per la spedizione. L’ordine può essere inoltre consolidato con l’inserimento di prodotti ad alta rotazione con un sistema uomo a merce e infine l’utilizzo di un robot antropomorfo permette di comporre dei rack con le varie cassette di spesa che vengono inseriti nei corrieri di spedizione. La soluzione nano fullfilment OmniStore prevede invece l’installazione di un mini magazzino automatizzato alle spalle del punto vendita: il cliente prenota la sua spesa online e il magazzino lo prepara. Dopo di che il cliente ritira l’ordine semplicemente mostrando un QR code.

Parola chiave: flessibilità

Flessibilità e scalabilità degli investimenti tecnologici sono diventate due leve fondamentali nelle scelte di investimento. “Durante il 2022, abbiamo visto lo slittamento di molti degli investimenti previsti a causa dell’incertezza economica e del diffuso aumento dei costi – ammette Pezzei – Per proteggere il nostro business e il cliente abbiamo avuto prezzi indicizzati molto trasparenti. In generale, c’è un aumento delle richieste per soluzioni flessibili come Flashpick, ma anche per una maggiore scalabilità. In questo senso, la robotica mobile resterà vincente per i prossimi cinque anni”. Non c’è dunque più spazio per le soluzioni “rigide” come i magazzini automatici: “Non direi – ribatte Andrea Pezzei – In Nord Europa e Nord America la domanda resta sostenuta perché queste soluzioni offrono una risposta alla crescente carenza di personale, oltre ad aumentare il livello di servizio grazie a una gestione più veloce rispetto a quella manuale, e a migliorare la supply chain, ottimizzando le spedizioni a pieno carico e le consegne da fornitori”. E in Italia? “Il nostro Paese è molto più votato alla produzione industriale che alla distribuzione – ammetter Pezzei – Ci sono magazzini più piccoli ma con livelli di automazione applicata sempre più interessanti. Inoltre, la domanda c’è. In parte è legata alle agevolazioni legate al 4.0. Tuttavia, in tanti vedono i vantaggi operativi offerti dalla tecnologia. Inoltre, le aziende di medie dimensioni tendono sempre di più a internalizzare le operazioni logistiche, automatizzando per avere prestazioni stabili e garantire buoni livello di servizio. In Italia si prevede una crescita in termini di automazione logistica compresa tra il 10% e il 12% fino al 2027”.

  • Vanno nella direzione di una gestione più flessibile e articolata dei flussi di magazzino anche le tecnologie per il trasporto autonomo o automatizzato. “Nel nostro magazzino del futuro, ma anche in quello del presente, ci sono AGV e AMR Quba che forniamo grazie a un accordo in esclusiva con l’azienda tedesca Safelog”, spiega Pezzei, “veicoli e robot in grado di movimentare in maniera del tutto autonoma pallet, cassette, piccole scaffalature, andando a sostituire le rulliere, ma soprattutto applicando con efficienza e flessibilità la logica del ‘merce a uomo’. Queste soluzioni sono oggi molto richieste dal mercato perché non solo sono scalabili e facilmente trasferibili da un impianto all’altro, ma permettono di gestire un investimento graduale nel tempo”
  • Servire una domanda in aumento e molto esigente significa anche considerare i valori che pesano di più nelle scelte di investimento. Una su tutte: la sostenibilità. “È un aspetto da tempo al centro del nostro sviluppo, conferma Pezzei. “Gli shuttle Stingray e i miniload Mustang, ad esempio, sono dotati di condensatori che recuperano energia in fase di frenata e la riforniscono in fase di accelerazione, riducendo del 30% il consumo elettrico. Siamo inoltre stati tra i primi a progettare gli organi di movimentazione con il metodo a elementi finiti, andando a mettere massa e ferro solo dove necessario per ridurre i pesi e di conseguenza i consumi energetici. Infine, le tecnologie proposte nel nostro ‘magazzino futuro’ vanno anche nella direzione di ottenere maggiore efficienza anche da questo punto di vista”.

Nicoletta Ferrini

Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di aprile 2023 de Il Giornale della Logistica


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