RHENUS – header banner dal 5 marzo al 4 maggio 2024
DHF – header banner dal 1 marzo al 31 marzo 2024
SWISSLOG – header banner dal 1 marzo al 31 maggio 2024
LOGICOR – header banner dal 1 gennaio al 31 marzo 2024
CBRE – Header banner dal 14 dicembre 2023 al 14 giugno 2024
COLLIERS – header banner dal 1 al 31 marzo 2024

Intervista a Harld Peters (UPS). E-commerce e logistica: la sfida della flessibilità

0
LINDE – newsbanner dal 1 gennaio al 30 aprile 2024
TOYOTA – newsbanner dal 25 maggio 2023 al 24 maggio 2024

L’e-commerce ha cambiato indirizzo. E a fare il trasloco nella nuova casa “diffusa”, dove ogni luogo (negozio, locker automatici, centri commerciali, benzinai, uffici) diventa in potenza un magazzino, in alternativa alla consegna domestica, ci pensano le gambe, il cervello e i polmoni dei corrieri espresso.

Benvenuti nelle città della logistica, le metropoli del futuro le cui strade e i palazzi sono al servizio degli scambi commerciali ordinati online.

CARGOFIVE – newsbanner dal 26/01 al 26/04/2024
TRANSPOTEC – newsbanner dal 1 gennaio al 11 maggio 2024

Almeno questo è il quadro che emerge conversando con Harld Peters, presidente di United Parcel Service (UPS) West Europe, manager di lungo corso nei ranghi della multinazionale americana, fondata nel 1907 ad Atlanta, per la quale lavora sin dal 1999, prima nel campo della supply chain e nella contract logistics e oggi con la responsabilità per lo sviluppo delle operazioni nel vecchio continente.

Harld Peters è atterrato a Milano per festeggiare i 2.000 Access Point raggiunti in Italia.

Harld Peters: “le città come le conosciamo oggi, in futuro non ci saranno più”

Gli UPS Access Point sono quei negozi, distributori commerciali e ricevitorie che aderiscono alla rete di UPS accettando di ritirare le merci come luoghi alternativi alla consegna a domicilio.. In tutto sono circa 15 mila gli Access Point di UPS in Europa.

E siamo solo agli inizi di questa espansione che punta a costellare l’ultimo miglio di presidi commerciali alleati dei corrieri UPS. Ma a parlare con Harld Peters tutto questo diventa una premessa per discutere d’altro, soprattutto, e sorprendentemente, di urbanistica.

“Le città come le conosciamo oggi, in futuro non ci saranno più – dice il presidente di UPS West Europe -. La spinta dell’e-commerce sta cambiando radicalmente il volto dei centri urbani.

Non so se tra un paio d’anni vedremo droni atterrare in giardino o consegnare pacchi sui tetti dei palazzi, ma sono certo che il mondo multicanale degli acquisti cambierà la configurazione dei centri abitati. E la logistica sarà protagonista di questo riassetto”.

Come cambia la logistica dell’ultimo miglio

Del resto la filosofia degli UPS Access Point fa leva proprio sulla rivoluzione culturale e sociologica che sta imprimendo il digitale. Da un lato c’è la domanda sempre più pressante dei consumatori. Secondo lo studio del 2015 UPS Pulse of the Online Shopper sulle abitudini degli e-shopper, il 31% degli acquirenti digitali in Italia vuole disporre di opzioni alternative alla consegna presso la propria abitazione.

E qui arrivano in soccorso minimarket, distributori di benzina, edicole che forniscono un luogo di consegna alternativo a coloro che sono spesso fuori casa e la comodità di ritirare gli acquisti in base ai propri impegni. Ed è un cerchio che si chiude.

Perché alcune di queste attività, come le edicole, ad esempio, stanno perdendo fatturato messe sotto pressione dai servizi digitali.

Ma grazie a un alleato fatto di bit come l’e-commerce, i vecchi rappresentanti del mondo analogico, che si trovano con spazi più liberi rispetto al passato, possono ritrovare slancio trasformandosi, almeno in parte, in magazzini.

Ora, costruita la rete, bisogna trovare il modo di riempire di contenuti questi nuovi luoghi della logistica.

Da UPS Access Point a piattaforme logistiche

“L’e-commerce domestico – dice Peters – continua a correre e quello crossborder va ancora più forte. Il tema non è quanti UPS Access Point avremo in futuro, anche se continueranno a crescere, ma è come svilupperemo la nostra infrastruttura al servizio del cliente in una logica di grande flessibilità dell’ultimo miglio”. I radar di UPS sono bene accesi.

E i team dedicati alla ricerca e all’innovazione studiano come far diventare gli UPS Access Point piattaforme logistiche a tutto tondo, magari da utilizzare anche per fare il pieno di batterie delle cargo bike e o dei furgoncini ad alimentazione ibrida.

  • 58,4 miliardi di dollari /anno: fatturato UPS
    444 mila: dipendenti nel mondo
    1.300: dipendenti in Italia
    5 miliardi circa: pacchi consegnati nel 2015
    1.000: automezzi gestiti in Italia (di fornitori esterni)
  • C’è una firma femminile nello sviluppo degli UPS Access Point in Italia. Infatti la manager che ha portato avanti il progetto nel nostro paese è Iulia Nartea, dal 2014 country manager Italia della multinazionale americana. Laureata in economia e commercio all’Università di Bucarest, Nartea ha iniziato la sua carriera nel 1992 in Romania nel settore dei trasporti in qualità di economista nella divisione trasporti speciali del fornitore nazionale autorizzato di servizi UPS. Dopo la sua acquisizione nel 2008 e la fondazione di UPS Romania, Nartea è stata nominata country manager e nel 2012 le sono state affidate ulteriori responsabilità, incluso il controllo delle attività UPS in Grecia e Slovenia, e successivamente, agli inizi del 2014, anche in Ungheria. Tre anni fa la manager è subentrata a Jim O’Gara, nominato South Asia District Manager di UPS, con sede a Singapore, alla guida di UPS in Italia. Tra gli obiettivi messi in agenda c’era lo sviluppo della rete degli UPS Access Point. “I consumatori – dice Iulia Nartea – sono diventati flex shopper e vogliono convenienza e completezza di informazioni quanto effettuano un acquisto online – attraverso il network UPS Access Point, UPS si trova nella posizione ottimale per aiutare i retailer a offrire ai proprio clienti una soluzione di consegna personalizzata”. In tre anni gli access point italiani sono balzati da zero a duemila. E per il 2017 dovrebbero arrivarne altri 200-300.

Christian Benna

L’articolo completo è pubblicato sul numero di marzo 2017 de Il Giornale della Logistica. Per leggerlo richiedi qui la copia in pdf 


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Il Giornale della Logistica

Lascia un commento

error: RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright GDL