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Ti.Bel. – Gruppo Calzedonia: la logistica ti fa bella

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La locomotiva italiana traina col vento in poppa il Pil europeo. L’industria manifatturiera tricolore, dopo aver superato le inefficienze del passato, è tra le più competitive del mondo: galvanizzata da un export robusto e un mercato interno in ripresa. Purtroppo non si tratta di qualche stralcio di report internazionale sulla nostra economia, che invece sempre più spesso ci inchiodano in fondo alle classifiche europee per competitività.
Ma a Brentino Belluno, tra le valli veronesi attraversate dall’Adige, la “mission impossible” del manifatturiero italiano sembra aver trovato una sua chiave di volta. La Ti.Bel spa (Gruppo Calzedonia) non è la solita fabbrica del tessile alle prese con una crisi che non finisce più: anche il 2013 – lo dice Sistema Moda Italia – il comparto ha perso per strada fatturato (-0,7% a 50,72 miliardi di euro), ha visto chiudere altre 1.450 aziende e perso 11 mila posti di lavoro. A Brentino Belluno si ragiona in altri termini, si spruzza colore e si ricama per rendere ancora più efficiente un impianto già fortemente competitivo. Qui si lavora su tre turni al giorno, tutto l’anno. Le stagioni anticipano le collezioni d’abbigliamento, ma per il resto seguono tutte uguali. Ventiquattro ore piene dove gli impianti di tintura e finissaggio di tessuti in pezza corrono come non ci fosse un domani: 16 mila chili di prodotti sfornati ogni giorno da 100 dipendenti.

“Piccola” ma combattiva

E il bello è che pure l’utile dell’azienda corre al galoppo, con tassi a doppia cifra che sembra di essere tornati agli anni ottanta. Ti.Bel, 16 milioni di fatturato e un Ebitda al 40%, nasce proprio in quel periodo. Dal 2007 è entrata a far parte del gruppo Calzedonia, il colosso dell’abbigliamento intimo (oltre 1,8 miliardi di fatturato, 200 milioni in più rispetto al 2013), che ha cavalcato l’espansione puntando anche su internazionalizzazione produttiva, come nel grande stabilimento nel Nord della Serbia, dove ha annunciato un investimento di 20 milioni di euro per ospitare una nuova attività produttiva e l’assunzione di altri 1.000 addetti.
Come fa la piccola Ti.Bel a stare al passo di una multinazionale? E come è riuscita a sottrarsi alle esigenze di una produzione per buona parte fuori dai confini? Tanto più che la società si estende in una rete di oltre 3.800 negozi diretti e in franchising a marchio Calzedonia, Intimissimi, Falconeri e Tezenis, dove – ogni settimana – con l’umore delle vendite cambiano anche i piani produttivi. In casa Ti.Bel tuttavia la competitività ha un altro nome e si chiama organizzazione del lavoro.

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La fabbrica virtuale

Prevedere, pianificare, produrre. E all’occorrenza sapere anche rimettere tutto in discussione. Le nuove collezioni di abbigliamento intimo sono un piccolo “inferno” quotidiano per chi deve sfornare prodotti in tempo reale, adattandosi non solo alle stagionalità, a un logistica che si muove su più Paesi e a consegne tipiche delle vendite flash dei campioni pronto-moda.
E, inevitabilmente, a chi sta negli ingranaggi della catena produttiva (tintura, finissaggio e controllo qualità delle specole) spetta il compito di rendere questo processo fluido, efficiente ed economicamente sostenibile. Per farlo Ti.Bel ha deciso di investire in una nuova soluzione di supply chain management, il software J-Flex, firmata Tecnest, azienda friulana specializzata nella fornitura di software per la gestione della produzione: dalla pianificazione della produzione al monitoraggio in fabbrica, fino all’organizzazione dei magazzini.
A 18 mesi dall’implementazione del sistema l’aumento della produttività – relativo alla saturazione delle macchine – risulta così superiore all’8%. Un balzo in avanti di efficienza che consente di agevolare tutti gli ingranaggi produttivi incidendo positivamente sull’utile.

L’articolo completo è stato pubblicato sul numero di gennaio / febbraio 2015 del Giornale


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Il Giornale della Logistica

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