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LSG per MEF: la scintilla della collaborazione

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In ambito logistico, l’innovazione si può concretizzare in molteplici forme. Non sono solo tecnologie e digitalizzazione a impattare su flussi e processi, ma sono le persone a fare la differenza. E la collaborazione è sempre la scelta vincente.

Una storia elettrizzante

La prima scintilla scocca nel 1968 quando a Firenze Antonio Giaffreda, sua moglie Vanda Picone ed il fratello Emilio Giaffreda danno vita a MEF –  Montature Elettriche Fluorescenti, realtà specializzata nell’assemblaggio e vendita di componenti elettrici per montature fluorescenti, cui presto si associa la distribuzione all’ingrosso di materiale elettrico. Nel 1972 MEF diventa Materiale Elettrico Firenze per valorizzare l’ampliamento di gamma e la vasta esperienza acquisita.

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La crescita di MEF negli anni è costante sia dal punto di vista della gamma sia da quello territoriale con l’apertura di punti vendita dapprima in tutta la Toscana per poi, a partire dal 2009, organizzare la distribuzione di materiale elettrico per uso industriale ed illuminotecnico anche al di fuori del territorio regionale. Uno sviluppo che riceve ulteriore impulso nel 2015, quando MEF diventa partner di Würth Electrical Wholesale (WEG), la divisione specializzata nella distribuzione di materiale elettrico di Würth Group.

Un’azienda, una famiglia

Oggi MEF è presente, oltre che in Toscana, anche in Umbria, Lazio, Liguria, Emilia Romagna e Lombardia per un totale di 42 punti vendita. “La famiglia Giaffreda ha sempre gestito la propria azienda come una grande famiglia”, inizia a raccontare Marco Conti, Responsabile Logistica di MEF. “È questa una cultura aziendale che abbiamo ritrovato in Würth che condivide il medesimo approccio di sviluppo sostenibile, mettendo al centro le persone. Può sembrare inverosimile visto che stiamo parlando di una realtà con oltre 70mila dipendenti, ma è proprio questa comunanza di valori che ha reso possibile la sinergia tra le due società e il conseguente sviluppo in Italia”.

Oggi alla guida di MEF c’è la seconda generazione della famiglia Giaffreda: quattro cugini (Christian, Daniele, Leonardo e Luca), figli dei soci fondatori che hanno mantenuta salda la governance dell’azienda, anche dopo l’acquisizione, proprio per salvaguardare il know how specifico acquisito nel tempo e l’insostituibile conoscenza del mercato locale e delle sue particolarità.

Solide basi per il futuro

Il progressivo aumento di complessità del mercato, l’ampliamento costante del raggio d’azione e del network di punti vendita e l’altissimo numero di referenze trattate – oltre 30mila – ha imposto a MEF il ripensamento della propria organizzazione logistica. “Un’esigenza che è stata concepita fin da subito come una grande opportunità”, sottolinea Conti, “per questo la proprietà ha deciso di investire in modo strategico in un immobile di proprietà dove catalizzare l’esperienza pregressa e sviluppare innovazione chiamando a collaborare partner e professionisti con competenze diverse per rispondere alle differenti necessità di ottimizzazione”. Tre le esigenze principali: razionalizzare lo stock, efficientare le operations e migliorare accuratezza e velocità nelle spedizioni, a tutto vantaggio del servizio al cliente.

Il risultato è un hub di 17mila mq attivato nel 2015 a Campi Bisenzio (FI) per consolidare le attività prima suddivise in tre diversi magazzini e ridisegnare i flussi logistici per alimentare il network distributivo. “La logistica per noi è quasi core business perché ci assicura efficienza e il livello di servizio adeguato a garantirci la soddisfazione dei nostri clienti. Da qui la scelta di “tenere in casa” le attività logistiche e investire in struttura e tecnologie”, racconta Conti.

Cinque magazzini in uno

L’hub di Campi Bisenzio è stato organizzato in cinque differenti aree attrezzate e gestite secondo logiche differenti per rispondere alle diverse esigenze delle famiglie di prodotto. Per rendere la complessità basti pensare che il catalogo gestito da MEF spazia da componenti di pochi millimetri fino a pali stradali lunghi fino a 10 m.

Minuteria e ricambi sono allocate in una zona intensiva alta 8 metri asservita da commissionatori verticali. Le scaffalature sono equipaggiate con pianetti 60x120x40 per un totale di oltre 80mila postazioni. In quest’area vengono effettuati circa il 70% dei prelievi, seppure in volume in uscita corrisponde a 10% del totale.

Una seconda area è equipaggiata con scaffalature porta pallet per una capacità complessiva 12.000 bancali, disposti su 9 livelli (fino a 3 di picking e 6 di stock).

Una terza area scaffalata è dedicata a merce pallettizzata con altezza variabile dai 1,20 m ai 3 metri.

I cavi sono posizionati in un settore che su una superficie di 400 mq può ospitare fino a 250 bobine. In fine, ai fuori sagoma è dedicata una zona con scaffali rompitratta e cantilver, per assicurare la miglior versatilità e razionalizzazione degli spazi nello stoccaggio.

Velocità e precisione

“L’obiettivo”, prosegue Dario Bartolini, “è allocare in giornata tutto il materiale in arrivo, così da avere sempre uno stock aggiornato ed essere massimamente responsivi nell’evasione degli ordini. Due sono i canali da cui giungono gli ordini: dalle filiali giungono sia ordini di approvvigionamento automatico frutto delle elaborazioni del nostro ERP in base alle vendite del giorno precedente, sia ordini dei clienti che richiedono la consegna presso la propria sede, un cantiere o presso uno dei 42 punti vendita. Il secondo canale è rappresentato dall’e-commerce. Il go-live del nuovo sito è avvenuto a giugno 2020 e registriamo una crescita continua”.

Il cut-off time è fissato per le 19:00, così da coprire l’intera giornata lavorativa dei clienti filiali – installatori, elettricisti, etc.. –  e rappresenta un termine orario particolarmente sfidante poiché MEF assicura la consegna degli ordini entro la mattina del giorno successivo in tutte le zone direttamente presidiate. “Entro le 8”, confermano Conti e Bartolini con il giusto orgoglio, “raggiungiamo tutte e 42 le nostre filiali, compresa quella sull’Isola d’Elba. Anche il materiale in consegna diretta presso i clienti, alle loro sedi, magazzini, ma anche presso i cantieri, deve arrivare entro la prima mattinata, così da non sprecare la giornata di lavoro”.

Quando le persone fanno la differenza

“Quando siamo partiti con l’hub di Campi Bisenzio”, ricorda Dario Bartolini, “potevamo contare su un organico di circa 60 persone che ci consentiva di gestire flussi che sviluppavano circa 140 milioni di euro di fatturato. Grazie alla strategia di sviluppo del Gruppo siamo arrivati nel 2019 a superare il traguardo dei 210 milioni di euro di fatturato. Una crescita che abbiamo potuto sostenere grazie anche alla partnership con LSG che ci assicurano le risorse e la flessibilità necessarie”. Oggi presso la piattaforma fiorentina di MEF sono attive in totale 110 persone.

“Inizialmente”, si inserisce a raccontare Marco Conti, “la collaborazione con LSG si è basata su una logica tradizionale impostata sulla necessità di aumentare gli addetti all’aumentare dei volumi. Nel tempo, però, il progetto di outsourcing si è evoluto introducendo nuove opportunità di ottimizzazione e, soprattutto, assicurandoci la flessibilità necessaria per affrontare variazioni e picchi. Fino all’emergenza pandemica che ha impattato sul business di MEF con un inevitabile calo nei volumi e una prolungata incertezza previsionale che avremmo faticato a gestire da soli. Abbiamo potuto chiudere il 2020 con ottimi risultati in termini di efficienza logistica proprio grazie a questa collaborazione”.

Crescere insieme, passo passo

“La prima missione affidata a LSG è stata la gestione delle attività dell’area pallet. Qui”, racconta Mauro Bartolini, Presidente LSG, “abbiamo potuto dimostrare professionalità ed affidabilità, costruendo con MEF un rapporto di fiducia che è andato consolidandosi negli anni. Gradatamente, la presenza dei nostri operatori e quindi di attività coperte è cresciuta in magazzino sia per numero sia per aree in cui siamo attivi, permettendoci di acquisire esperienza e competenze specifiche relative al settore peculiare in cui opera il nostro partner. In particolare, alle attività di prelievo a terra si sono aggiunte quelle in quota con l’impiego di commissionatori verticali, le operazioni di stoccaggio e quelle di ripristino delle giacenze di prelievo. In più, LSG si occupa anche del trasporto per la Lombardia, allungandoci così a un ulteriore anello della supply chain”.

Un percorso condiviso che guarda lontano

“Interagiamo con LSG attraverso un confronto diretto e continuo – basato su obbiettivi condivisi – che ci consente di lavorare come un’unica squadra unita e compatta, in grado di assicurare la massima reattività in caso di picchi o anomalie, con la volontà di crescere insieme”, tiene a sottolineare Marco Conti, “La scelta di una soluzione di outsourcing inhouse ci consente di combinare professionalità e flessibilità, valorizzando gli investimenti fatti nell’hub di Campi Bisenzio, dove abbiamo ancora ampi spazi per crescere e numerosi progetti per nuove ottimizzazioni. Tra le innovazioni che vorremmo introdurre”, anticipa Conti, “stiamo pensando a soluzioni che ci consentano di passare dall’attuale logica uomo-verso-merce a una più efficace goods-to-men. Già oggi abbiamo adottato soluzioni di semi-automazione, come l’utilizzo di carrelli con guida a pavimento per l’area intensiva della ricambistica e minuteria, ma stiamo pensando a una completa ridefinizione del layout interno dell’hub introducendo novità che traguardano fino il 2030, scegliendo forme di automazione che non puntano a una riduzione del personale, ma a una sua valorizzazione”. Un orizzonte di crescita per uno sviluppo progressivo e sostenibile.

Francesca Saporiti

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di aprile 2021 de Il Giornale della Logistica

 


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