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Innovazione in magazzino: Silvano Chiapparoli Logistica sperimenta i Google Glass

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Un ordine estremo, un’organizzazione degli spazi e delle attività che è il risultato di uno studio attento sulla scelta delle tecnologie da utilizzare per gestire al meglio flussi tesi e referenze “esigenti” come quelle del comparto farmaceutico. Non stupisce, in questo contesto, vedere all’opera dei dispositivi innovativi e particolari come i Google Glass, gli occhiali dotati di realtà aumentata lanciati nel 2014 da Google che, dall’inizio dell’anno sono perfettamente integrati nel fine linea del processo logistico gestito in uno dei tre stabilimenti che compongono la sede di Silvano Chiapparoli Logistica a Livraga, nel lodigiano.

La sfida dei Google Glass

L’implementazione dei Google Glass all’interno del magazzino Livraga 2, effettuata in collaborazione con Lexter Italia e Itworks è il risultato di uno dei frequenti “carotaggi tecnologici” che segnano l’evoluzione e lo sviluppo dei device e degli applicativi utilizzati all’interno dei vari depositi della società. “Il nostro obiettivo” spiega il Gian Luigi Sangermani, direttore dei sistemi informativi di Chiapparoli “è quello di dotarci di tecnologie che ci consentano di aumentare la produttività e, a cascata, il livello di servizio offerto ai nostri clienti. Nei nostri depositi sono attivi diversi progetti pilota, costantemente monitorati e valutati che, se si confermano performanti e raggiungono i risultati auspicati, vengono poi estesi anche negli altri impianti. Cruciale nella buona riuscita di un progetto è il coinvolgimento del Responsabile Operativo del deposito e la sua capacità di motivare i collaboratori che poi, di fatto, si troveranno a lavorare con le nuove tecnologie introdotte. In genere, il compito più difficile è proprio la gestione della resistenza al cambiamento che è normale e fisiologica quando intervengono modifiche nel modo di lavorare delle persone.” Nel caso specifico, l’introduzione dei Google Glass è stata curata in sinergia con la responsabile operativa di deposito Monica Gazzola, una carriera iniziata nel customer care dell’azienda e via via maturata sino alla direzione dell’impianto.
“Nel deposito” spiega Gazzola “sono operative 25 risorse dirette e 70 indirette e vengono gestiti più di 10.000 codici, per l’80% appartenenti al comparto farmaceutico e per il 20% a quello industrial. I flussi generati sono estremamente tesi e riguardano le gestione di 1.900.000 righe d’ordine, 190.000 spedizioni, 120.000.000 pezzi, 1.100.000 colli spediti (altri parametri a vostra discrezione)”. L’introduzione dei Google Glass, dotati di tecnologia Voice, è stata decisa dal management di Silvano Chiapparoli per migliorare la gestione della fase di preparazione dei bancali destinati alla spedizione. Quando cioè i colli in uscita, generati in modalità pick & pack o a seguito di sventagliamento da prelievo massivo (eseguito con l’ausilio della tecnologia Voice), vengono prelevati dal sistema a pettine di fine processo da un operatore e trasferiti sul bancale di spedizione, solitamente collocato in prossimità della rulliera associata in modo dinamico ad uno specifico trasportatore.”

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Una scelta non convenzionale

La scelta di sperimentare hardware non convenzionali è stata determinata dalla necessità da parte di Chiapparoli di tutelare gli investimenti già dedicati all’implementazione di sistemi proprietari: da qui l’avvio di un pilota che riguardasse l’utilizzo di un applicativo vocale estremamente versatile, vo-CE di Itworks, su piattaforma Android interfacciata direttamente con AS400. Secondo Walter Macchi, Key Account manager di Lexter Italia, hardware integratori che ha gestito l’operazione “uno degli aspetti più interessanti di tutto il pilota è stata la creazione di un gruppo di lavoro molto coeso e orientato all’obiettivo, composto dai team di Chiapparoli, Lexter e Itworks, che ha portato al test e all’implementazione di un device composto da Google Glass, come supporto alla tecnologia voice su sistema operativo Android, connessi via Bluethooth a un ring scanner utilizzato per leggere i codici dei colli. Si tratta, ad oggi, della soluzione per lavorare a mani libere più innovativa presente sul mercato”.

L’articolo completo è stato pubblicato sul numero di dicembre 2015 del Giornale della Logistica


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