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Di.Tech con Conad per la digitalizzazione del delivering: dal geroglifico al DDT digitale

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Il reparto di prodotti freschi a marchio Conad, gestito attraverso la piattaforma centralizzata presso il polo logistico di Marconi Freddo Europa a Fidenza  è, da oltre tre anni, la rampa di lancio delle soluzioni più innovative integrate lungo la supply chain dell’operatore GDO.

Dopo aver integrato e consolidato la soluzione di tracciatura RFId, era per Conad tempo di proseguire nel percorso di ottimizzazione continua rivolgendosi a una nuova area di intervento: “Abbiamo individuato come prioritario intervenire sulla fase di delivering”, racconta Andrea Mantelli, Responsabile Supply Chain di Conad, “perché volevamo risolvere tutte le possibili anomalie della catena dell’informazione in fase di consegna, incrementando così contestualmente il livello di servizio sia nella logistica interna sia lato cliente”.

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Il nuovo progetto ha preso avvio nella primavera del 2015 con l’obiettivo della completa dematerializzazione dei DDT e la conseguente informatizzazione delle eventuali difformità in fase di consegna.

In principio il delivering era tutta carta

La gestione tradizionale di Conad prevedeva un DDT cartaceo, prodotto in copie multiple, come accompagnamento ai carichi in uscita dall’hub dei freschi di Fidenza e diretti ai 18 CeDi delle 8 cooperative socie.

La presa in carico della merce da parte del conducente avveniva con l’apposizione di una firma – il più delle volte illeggibile – su una delle copie del DDT.

All’arrivo al CeDi anche la Proof of Delivery, l’attestazione di avvenuta consegna, era “certificata” da un’illeggibile firma, mentre eventuali vizi apparenti o non conformità erano geroglifici d’inchiostro scarabocchiati in tutta fretta sulle copie cartacee del DDT.

Se, con l’aiuto della buona sorte, nessuna copia cartacea veniva smarrita, un esemplare del DDT rimaneva presso il magazzino di destino per il riscontro, mentre  un duplicato tornava all’hub principale per essere registrato e aggiornare così la situazione delle consegne.

In più, poiché ogni CeDi effettuava controlli sulla merce ricevuta secondo tempistiche e modalità differenti, vi era una forte complessità nella gestione della notifica delle possibili anomalie.

Il tutto si traduceva in un lungo e laborioso processo di riconciliazione delle anomalie fra centrale Conad e cooperative che generava troppo presso ritardi, inutili contenziosi e note di credito da gestire.

“Dovevamo assolutamente eliminare tutte le incertezze legate all’uso della carta”, sottolinea Andrea Mantelli, “perché senza una procedura standardizzata e adeguati mezzi informativi ogni minimo problema che si poteva presentare cresceva poi in modo esponenziale e incontrollabile. Abbiamo calcolato”, prosegue a spiegare Mantelli, “che la gestione dei contenziosi per un singolo cartone poteva arrivare, in alcuni casi, a superare il valore del prodotto stesso. La carta, però, continuava ad essere indispensabile per motivi logistici, ma burocratici-tributari”.

L’integrazione del progetto DeliveRing

Con l’intervento di Di.Tech e l’integrazione del progetto di digitalizzazione DeliveRing, tutto è cambiato e i geroglifici sui DDT appartengono ormai al passato.

Nella primaveradel 2016, a partire da maggio, Conad ha avviato una serie di test per mettere alla prova un’innovativa soluzione di digitalizzazione del delivering. Due le cooperative inizialmente coinvolte: Conad Tirreno e Nordiconad.

“Con l’integrazione della soluzione Di.Tech per la digitalizzazione DeliveRing”, inizia a raccontare Piergiorgio Licciardello, Business Development Manager di Di.Tech, “Conad ha potuto svincolare completamente la propria catena informativa dalla carta”. In che modo? In base alla nuova procedura, in fase di preparazione del carico dal magazzino viene prodotto il DDT elettronico, sia in formato DESADV – Despatch advice – sia in formato leggibile PDF. Contestualmente, viene generato un PIN associato alla consegna e che rappresenta la chiave di autenticazioni dei diversi step della consegna.

All’atto di presa in carico della merce il conducente, notificato del PIN tramite SMS, firma elettronicamente il documento, sfruttando il device mobile reso disponibile dal magazzino.

In fase di ricevimento, sempre tramite interfaccia mobile, la cooperativa annota in digitale gli eventuali vizi apparenti, arricchendo anche con foto la documentazione e con riscontro diretto del conducente con l’uso del PIN.

“Il fatto di poter allegare una foto al documento di consegna”, sottolinea Licciardello, “aumenta l’accuratezza del sistema che garantisce così prove concrete di quanto accade, in tempo reale”.

Francesca Saporiti

L’articolo completo è apparso sul numero di Dicembre 2016 de Il Giornale della Logistica. Per leggerlo richiedi la copia in pdf


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Il Giornale della Logistica

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