A 34 anni direttore dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano. Una bella responsabilità…
Era l’ultima cosa che pensavo di fare. Io volevo laurearmi in Ingegneria Gestionale e quindi andare a lavorare in un’azienda di trasformazione lattiero casearia a pochi chilometri da casa mia.
Chi o che cosa le ha fatto cambiare idea?
L’incontro con una persona, il professor Alessandro Perego . Perego ha avuto il merito di sfatare i miei pregiudizi sull’ambiente accademico e di farmi innamorare della logistica.
Quali pregiudizi?
Vengo da una famiglia di agricoltori: poche chiacchiere, tanto lavoro. Vedevo l’Università come un mondo teorico e astratto: ho scoperto l’esatto contrario. Ogni ricerca è cadenzata da visite in azienda e decine di interviste sul campo.
E l’innamoramento per la logistica?
Merito della passione con cui Perego teneva le sue lezioni, una passione contagiosa. Fu sempre Perego che mi convinse, al termine degli studi, a rimanere in ambito accademico collaborando inizialmente con l’Osservatorio sulle tecnologie mobili.
Ma come nacque l’Osservatorio sulla Contract Logistics (OCL – NdR)?
L’Osservatorio nacque nel 2010 su iniziativa del compianto professor Gino Marchet (tragicamente scomparso nel 2017 – NdR), di Perego, Marco Melacini e Andrea Fossa. Già allora gli Osservatori erano numerosi ma ne mancava uno sulla logistica. Era tempo di porvi rimedio. Iniziai a collaborare sin da subito anche se i dubbi non mancavano.
Quali dubbi?
La logistica rappresentava una nicchia o stava assumendo dignità e dimensioni proprie? Le imprese sarebbero state disponibili a collaborare, a scambiarsi dati e informazioni, a mettersi attorno ad un tavolo in logica precompetitiva?
Inutile chiedere come andò a finire.
Bastarono pochi mesi per superare ogni perplessità. Nel corso dei primi incontri molte aziende se ne stavano in silenzio, chiuse e abbottonate. Progressivamente si aprirono al confronto. Oggi si è instaurata una dialettica talmente costruttiva da dover essere talora frenata e incanalata.
Non c’è il rischio che le imprese condizionino le scelte di ricerca?
Essere aperti al confronto significa essere disponibili a cogliere le esigenze che emergono dal mondo delle imprese. L’Osservatorio, in quanto ente terzo e super partes, si riserva l’ultima decisione, ma lo stimolo che proviene dalle aziende è positivo e fondamentale.
L’Osservatorio ha avuto anche il merito di mettere in evidenza alcuni segnali deboli emergenti dalla società. Ricordo i primi interventi e studi sulla logistica collaborativa.
Non c’è più spazio per chi pretende di fare business da solo. Oggi viviamo il tempo della logistica collaborativa, verticale e di filiera da un lato, orizzontale dall’altro grazie al confronto tra competitor.
Che cosa ha determinato il successo di questa tendenza?
La necessità di salvaguardare i margini e la consapevolezza che una guerra dei prezzi non conviene a nessuno. Hanno influito anche l’apporto della tecnologia e la necessità di rendere fluido e trasparente non solo il flusso delle merci ma anche, e talora soprattutto, il flusso delle informazioni.
Le imprese che oggi collaborano con l’Osservatorio quali obiettivi si pongono?
Di condividere momenti di confronto su temi di elevato interesse professionale in un contesto eccezionale e non ripetibile, dove la voce dei direttori della logistica arriva diretta e non filtrata. Di interagire con competitor, clienti e fornitori in una logica di collaborazione. Di contribuire ad identificare i principali trend del settore consolidando i dati che li certificano grazie al lavoro dei nostri ricercatori. Di aggiornarsi sulle esigenze dei loro clienti e sui principali cantieri di lavoro aperti o in progetto.
Nessuna richiesta di visibilità?
La ricerca di visibilità era prioritaria nei primi anni. Oggi permane ma in secondo piano rispetto agli altri vantaggi, di networking e approfondimento, che l’OCL garantisce.
Quali sono le principali tendenze nella logistica contemporanea?
Non esiste una sola logistica ma tante logistiche quante sono le filiere, ciascuna con specificità proprie. Quindi è utile, come l’Osservatorio si è incaricato di fare, approfondire la conoscenza di filiere specifiche.
Ma esiste un minimo comune denominatore?
Certamente: la capacità di implementare tecnologie adeguate a ottimizzare la gestione della supply chain nel suo complesso e nei suoi diversi segmenti.
- Nome e cognome: Damiano Frosi
Luogo e data di nascita: Cremona, 11 agosto 1984
Dati anagrafici e personali: Damiano Frosi vive a Castelleone (Cremona), è sposato e ha due figli. Conobbe la moglie sui banchi del Politecnico e anche la consorte lavora nella logistica: “ma la sera non parliamo mai di lavoro”.
Studi: dopo la Maturità Scientifica a Caravaggio (BG), Damiano Frosi si laurea in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano approfondendo in particolare le tematiche connesse a Operations e Supply Chain Management. Perfeziona la sua preparazione partecipando a corsi Executive in Logistica Distributiva e Supply Chain Management. Nel 2011 consegue il Master PEGASO (Percorsi Executive in Gestione Aziendale e Sviluppo Organizzativo) in Logistica Distributiva presso il MIP – la Business School del Politecnico.
Attività professionale: Damiano Frosi è Responsabile dello sviluppo delle relazioni con le aziende partner degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. Dal 2008 svolge inoltre, all’interno degli Osservatori, attività di Ricerca e Advisory nell’area Logistica, Operations & Supply Chain Management. È Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet”. Infine è Board Member di Legur, startup che realizza Mobile App per la logistica del settore agroalimentare.
Hobbies e passioni: il calcio. Damiano Frosi è stato arbitro a livello nazionale, attività che ha lasciato per i troppi sopraggiunti impegni. Tuttora dirige a livello provinciale.
- L’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” è un gruppo di lavoro verticale all’interno degli Osservatori Digital Innovation che dal 2011 analizza il settore della logistica conto terzi in Italia, avvalendosi del supporto di una ampia community specializzata sul tema e della collaborazione con Assologistica.
L’Osservatorio studia l’evoluzione del mercato italiano dell’outsourcing delle attività logistiche, in tutte le sue declinazioni, dalle decisioni di outsourcing di tipo strategico alle decisioni di outsourcing di tipo tattico. Accanto alla misurazione quantitativa del fenomeno, l’Osservatorio approfondisce criticamente i principali fattori di evoluzione del settore e discute sul ruolo di innovazione che l’ecosistema dei fornitori di Contract Logistics può rappresentare per la diffusione di pratiche di eccellenza nella gestione della logistica e della supply chain in Italia.
Fonte integrale: Osservatori.net
Maurizio Peruzzi
Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di gennaio / febbraio 2019 de Il Giornale della Logistica.
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