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Quatto chiacchiere con Britta Weber, Country Manager di UPS Italia: trovare i punti in comune

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Country Manager di UPS Italia da maggio 2021, Britta Weber è responsabile dello sviluppo operativo e commerciale, del talent development e dell’orientamento strategico del business di UPS in Italia. Il focus? Sulle persone, sulla sostenibilità e sulla crescita

Lei è arrivata in Italia nel 2021, nel pieno della pandemia, dopo una carriera in Europa. Come è stato l’impatto?

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Sono stata fortunata perché il team aveva già messo ampiamente a punto le procedure per tenere le persone al sicuro e per proteggere, per quanto possibile, la salute di tutti. Al di là della riorganizzazione interna, la pandemia di Covid19 ha significato un aumento importante della domanda. Ha dato alla logistica una grossa opportunità.

Quale?

Farsi conoscere per ciò che realmente è e far emergere la sua centralità. Vede, la logistica è sempre stata lì, dietro le quinte: è stata in qualche modo la pandemia a sollevare il sipario e a cambiare la percezione delle persone a riguardo.

Quali sono state le prime sfide con cui si è confrontata nel nostro Paese?

Il Governo italiano sta facendo molto per la digitalizzazione e indirettamente anche per l’export: l’esigenza di logistica è stata compresa molto bene, del resto in Italia nel primo trimestre del 2022, rispetto al precedente, l’export è cresciuto del 7,7%. Il nostro lavoro in questo senso deve seguire due direzioni: una europea e globale, certo, ma una molto importante a livello interregionale.

In pratica?

UPS consegna più di 25,2 milioni di pacchi al giorno in oltre 220 Paesi e territori in tutto il mondo, per ogni singolo pacco dobbiamo fornire al cliente la flessibilità, la puntualità e il servizio che si aspetta operando proprio in quello spazio che si crea tra il globale e il locale: forse è questa la sfida più importante che abbiamo di fronte in questo momento.

In che modo si concretizza il supporto alle PMI?

Fornendo tutta la flessibilità di cui parlavo poco fa e soprattutto dando ai clienti l’accesso a piattaforme semplici, che siano in grado di risolvere i loro problemi senza crearne di nuovi. Naturalmente, questo non può avvenire che attraverso le nuove tecnologie, ma anche attraverso programmi rivolti in maniera specifica alle piccole e medie imprese come il Women Exporters Program.

Come mai avete deciso di investire in questo progetto?

Parliamo di valorizzare il lavoro delle donne in questo caso, ma l’intento del programma è più profondo: avvicinarsi alle piccole aziende e fare rete perché tutti possano avere le stesse opportunità di crescita. Questi programmi, del resto, rispecchiano il Dna dell’azienda, il cui top management in Italia è per metà composta da uomini e per metà da donne, di diverse nazionalità ed età diversissime tra loro. Quando ciascuno ha voce in capitolo, le cose funzionano meglio.

Impossibile non parlare di leadership al femminile: in cosa differisce rispetto a quella maschile, secondo lei?

Parto con una premessa: non credo che in un gruppo sia necessario essere sempre tutti d’accordo, anzi. Le opinioni diverse e i pareri controversi sono fondamentali per crescere e innovare, ma è evidente che a fine giornata bisogna pur arrivare a un punto in comune, senza perdere rispetto e fiducia reciproca. Penso che le donne siano formidabili in questo, nel trovare i punti in comune tra più persone piuttosto che focalizzarsi sui pareri discordanti. Penso inoltre che siamo piuttosto bilanciate in termini di connessione emotiva e concretezza, inoltre siamo portate a vedere uno sviluppo delle idee “from button up”.

Non abbiamo ancora parlato del settore Healthcare, così presente sui tavoli strategici di tutto il mondo negli ultimi anni. Quali sono le tecnologie di UPS a supporto?

Per quanto riguarda l’Healthcare, UPS ha tagliato lo scorso dicembre un traguardo importantissimo: quello della consegna di 1 miliardo di vaccini in tutto il mondo.
Non solo. Stiamo investendo moltissimo nella ricerca di soluzioni tecnologiche sempre più precise e personalizzabili per un settore così delicato e cruciale: il servizio UPS Premier, basato su una tecnologia a sensori avanzata che garantisce la localizzazione di un pacco entro un raggio di 3 metri, è un esempio.

La tecnologia di tracciamento UPS Premier troverà altri campi di applicazione?

Li ha già trovati: stiamo portando il prodotto in settori industriali come l’Automotive e il settore Luxury, nonché il settore Fashion. Dove già Premier si è dimostrato una scelta vincente.

  • Nome: Britta Weber
    Gli studi: Laureata in Legge alla Rheinische Friedrich-Wilhelm Universität di Bonn, ha superato il primo esame di Stato nel 2009 e il secondo nel 2011 con una Laurea con lode.
    La carriera: Britta Weber dal 2021 è la Country Manager di UPS Italia. In precedenza ha ricoperto diversi ruoli HR in tutta Europa, tra cui più recentemente quello di Managing Director per Austria e Svizzera. È entrata in UPS nel 2007 come addetta alla movimentazione dei pacchi.
    Passioni: Appassionata di sport, ha partecipato a diverse maratone
  • UPS Italia è la divisione locale di UPS, una delle maggiori società di spedizione pacchi al mondo con un fatturato di 97,3 miliardi di dollari e la presenza in più di 220 Paesi e territori.
    Di recente, UPS Italia è stata premiata tra le 57 migliori imprese della regione Lombardia nell’ambito della 40esima edizione del Premio Industria Felix. La società ha ricevuto l’Alta Onorificenza di Bilancio per essersi distinta tra le migliori imprese a conduzione under 40 per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved con sede legale nella regione Lombardia. Ha ritirato il riconoscimento proprio Britta Weber.

Camilla Garavaglia

Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di giugno 2022 de Il Giornale della Logistica


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