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Eleuterio Arcese, Gruppo Arcese. “Un camion non deve mai stare fermo”

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Lei si occupa di trasporti e logistica dagli anni ’40. C’è qualcosa in comune tra allora e oggi?

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Oggi come allora un camion non deve mai stare fermo e il servizio è la cosa più importante. Ma alla base di tutto ci deve essere la capacità di creare un rapporto umano fatto di schiettezza, onestà, rispetto della parola data, attenzione alle necessità del cliente con il quale, nel tempo, va costruita una famigliarità che diventa amicizia.

Qual è invece la differenza principale?
Non mi faceva paura il lavoro, non esistevano né sabati, né domeniche. Se c’è passione, se c’è amore per l’azienda, non esistono né orari né feste comandate. Il cliente viene prima di tutto. Ho l’impressione che oggi ci si lasci distrarre da tante cose.

Questa priorità concessa al lavoro non rischia di diventare un peso?
Al contrario: io penso sempre al lavoro perché è la mia ragione di vita, oggi come quando ho cominciato. Ho sempre nuovi progetti in tutti gli ambiti di attività dell’impresa: i trasporti, le spedizioni, la logistica. Io mi sono sempre sentito arricchito dai miei impegni, mai limitato.

Quando è nata questa passione?
Sono nato ad Arce, in provincia di Frosinone, il 2 luglio del 1933. Ho il trasporto nel sangue da quando con un carretto a cavalli rifornivo un negozio di famiglia nell’immediato dopoguerra. Ma l’attività vera nasce alla fine degli anni ’50, con l’esplosione dell’editoria e la crescente domanda di carta.

E allora?
Venni assunto come autista da un’azienda di Parma, la Trapassi, che aveva aperto una filiale a Frosinone per servire la Cartiera Visocchi & Arata di Ceprano. Conobbi il vice – direttore della cartiera, Giuseppe Armici, e diventammo amici. Poco dopo Tito Legrenzi, già proprietario delle Arti Grafiche Bergamo, decide di creare a Riva del Garda un nuovo, importante sito produttivo (sarebbero diventate le Cartiere del Garda – NdR) e a dirigerlo chiama proprio Armici.

E lei cosa c’entra?
Armici mi chiese di occuparmi del trasporto della colla, un’indispensabile materia prima, da un’impresa di Roma, la Solaro, a Riva del Garda. Erano oltre seicento chilometri senza autostrade, a parte la Milano – Bologna. Accettai subito e, poco dopo, fondai a Riva la mia prima azienda grazie a Legrenzi che mi aiutò ad acquistare il primo camion, assicurandomi la continuità del lavoro e permettendomi di ripagarlo un poco alla volta scontandolo dalle fatture a suo carico.

Ma lasciava il suo paese, la sua famiglia, le sue cose…
A me, per lavorare, tutti i campanili vanno bene. Subito dopo cominciai a garantire i collegamenti tra Riva del Garda e i grandi editori di Milano. Caricavo alle 11 di sera e alle 7 del mattino ero allo scarico viaggiando sulle Statali, visto che non esistevano né l’A4 né l’Autostrada del Brennero. E imparai subito un’altra lezione.

Quale?
Che i flussi devono essere tesi: caricavo la carta in uscita dalle linee e la portavo alle rotative. Senza stoccaggi, senza magazzinaggi. Sei giorni su sette per 52 settimane all’anno. Mentre gli altri trasportatori tra un viaggio e l’altro si prendevano un giorno di riposo, io viaggiavo sempre. Risultato: sei viaggi Arcese contro tre dei concorrenti.

Nome e cognome: Eleuterio Arcese
Luogo e data di nascita: Arce (FR) il 2 luglio 1933
Dati anagrafici e personali: Eleuterio Arcese è sposato con Fiorella Reigl da cui ha avuto quattro figli (Leonardo, Paola, Aurora, Matteo). Dietro la sua scrivania le gigantografie dei sette nipotini.
Attività professionale: impossibile riassumere in poche righe un’attività imprenditoriale che ha superato i sessant’anni e che tuttora prosegue. Da un calesse a cavalli grazie al quale riforniva un negozio di famiglia nell’immediato dopoguerra al vertice dell’attuale multinazionale dei trasporti e della logistica. L’attività vera e propria nasce nel 1966 con la creazione di un’azienda individuale di autotrasporti conto terzi che, nel 1969, si trasforma nell’Adige Trasporti e che, nel 1977, assume la ragione sociale di “Arcese Trasporti”.
Al 1981 risalgono i primi progetti di trasporto intermodale mentre nel 1989 le attività si ampliano con l’acquisto di venti bisarche. Ma è negli anni ’90 che l’impresa decolla proponendo attività non solo di trasporto ma anche di logistica integrata. Oggi Eleuterio Arcese è presidente di un Gruppo multinazionale nel cui perimetro rientrano cinquantasei società impegnate su tutti i fronti dell’offerta logistica: road freight, air & sea e soluzioni logistiche integrate.
Attività istituzionali: Eleuterio Arcese è stato presidente dell’ANITA (Associazione Nazionale delle Imprese di Logistica e Trasporto) e, nel 1988, è stato insignito del riconoscimento di “Imprenditore dell’anno”.
Hobbies e passioni: i cavalli, al punto di essere l’unico italiano iscritto nella Hall of Fame della statunitense National Reining Horse Association.

L’articolo completo è stato pubblicata sul numero di gennaio/febbraio 2015 del Giornale

 


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