Essere più di un 4PL. Questa la promessa di BDP International ai propri clienti: aziende di settori diversi, con una predominanza nel comparto chimico e life sciences, accomunate dalla ricerca continua di saving ed efficienza della propria catena logistica.
Una ricerca che si fa ancora più pressante in un contesto globale caratterizzato da volatilità dei mercati, instabilità geopolitica, sviluppo incessante di nuove tecnologie e dove, sempre più spesso, a fare le differenza è proprio la capacità del partner logistico di capire le reali esigenze del cliente e soddisfarle con un progetto operativo mirato.
Di questo e molto altro si è parlato nell’evento Beyond 4PL organizzato a Milano Malpensa lo scorso 21 settembre da BDP International, in collaborazione con 360 Predictive Logistics (sister company di BDP International che, dall’inizio del 2016, opera sul mercato in modo neutrale e indipendente) e di Bcube.
4PL e cliente: un legame sempre più stretto
In apertura di lavori, Gerry Famà, vice president of Europe, Turkey & North Africa Global Transport Sales di BDP International, citando il padre dell’evoluzionismo Charles Darwin inquadra subito l’approccio scelto dalla società americana.
“Non è il più forte a sopravvivere, ma chi si adatta meglio al cambiamento e questa consapevolezza si traduce nella necessità, da parte nostra, di progettare soluzioni nuove e sempre più performanti a livello operativo e finanziario.
Come? Partendo dall’ascolto del cliente e instaurando con lui un rapporto solido, basato sulla trasparenza e sulla condivisione delle informazioni”.
Secondo Yves Letange, managing director EUNAT , il filo rosso che ha caratterizzato lo sviluppo di BDP International in 50 di attività sul mercato internazionale (fondata negli USA nel 1966 è oggi presente in oltre 35 paesi nel mondo), come pure certe scelte operative, è proprio l’intenzione, mai messa in secondo piano, di proporsi come partner strategico per i propri clienti.
“In BDP non si ragiona in ottica di prezzo ma in ottica di processo. Il fatto di essere una società multinazionale ma famigliare e “non asset-based” ci garantisce una straordinaria flessibilità operativa e la possibilità di scegliere, ogni volta, ciò che è meglio per il committente.”
Bcube Air Cargo: tecnologia e preparazione
Una visione “cliente-centrica” che mostra tutta la sua efficacia quando è condivisa anche dagli altri player della catena logistica.
Nel caso di Bcube questa attenzione è confermata e sostenuta dai pesanti investimenti decisi dal Gruppo piemontese per garantire al mercato un’offerta sempre più ampia e specializzata.
In particolare, solo nel comparto air cargo, Bcube ha stanziato dal 2008 al 2014 18 milioni di euro e, nel 2015, ha attivato due Pharma Center negli hub aeroportuali di Malpensa e Fiumicino, ottenendo la certificazione IATA Ceiv.
“Se è vero che l’handler aeroportuale è il braccio operativo del freight forwarder, è fondamentale che tra i due attori ci sia dialogo e collaborazione per soddisfare completamente le richieste del cliente” ha sottolineato Mauro Grisafi, chief executive officier di MLE.
“Il rapporto con l’handler è cruciale per accorciare la catena e migliorare i livelli di servizio offerti al cliente” ha confermato Simona Ravera, director of Sales Europe Life Sciences & Healtchare di BDP International.
La visita all’hub MLE e in particolare al nuovo Pharma Center ha confermato la complessità delle operazioni logistiche cargo in ambito aeroportuale e il valore aggiunto offerto da personale formato e dall’utilizzo di attrezzature di ultima generazione.
“Un servizio allo stato dell’arte” ha sottolineato Serena Vettori, pharma project manager di Bcube Air Cargo “che rende gli aeroporti italiani competitivi a livello europeo.”
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